Mille Miglia 2018, da Roma a Parma: il diario della terza giornata

Dalla Capitale al Passo della Cisa, seguendo il ruggito dei motori d'epoca

La Mille Miglia è arrivata a Parma

La Mille Miglia è arrivata a Parma

Ferrara, 19 maggio 2018 - Seicento chilometri di sogni. Dalla Capitale a Parma la tabella di marcia della terza giornata della ‘Mile Miglia’ segna la partenza alle 06.30 del mattino. Il tracciato prevede i passaggi in alcuni dei borghi e delle cittadine più caratteristici del centro Italia: da Radicofani a Monteriggioni, passando per Lucca e Forte dei Marmi, finendo con il Passo della Cisa.

Sergio Sisti sta salendo sulla Lancia Lambda. Sta ottenendo dei buoni risultati anche se confida: “E’ una gara difficile. Rispetto agli anni scorsi sono cambiate molte cose: le gare sono più complesse, più ravvicinate. Ma è anche per questo che la Mille Miglia è unica. Ci sono sempre nuove sfide da affrontare”. Le stesse che “se si vuole arrivare alla fine della gara si devono affrontare con prudenza”. A parlare è Giulio Felloni, che gareggia con Riccardo, il figlio, sulla Bugatti del 25 con il numero 16. “Ad ogni tappa - così Felloni – bisogna tenere conto di molti fattori contingenti che possono realmente determinare l’esito della prestazione in gara. In special modo è necessario controllare freni e frizione”.

Maurizio Chiarini, che corre con la sua Porsche 356, il risultato della tappa precedente se lo tiene ben stretto, anzi passa dalla 119 esima posizione alla 116esima. Ma la vera star della tappa è la Sam c 25. La vettura è del 1925, ma a vederla arrampicarsi per le vie di Orvieto, si direbbe che assomiglia di più ad una giovane puledra rampante. Il nocchiero è Alex De Angelis: un pilota esperto che neanche le pendenze della Val d’Orcia riescono a fermare. “Secondo me abbiamo fatto delle buone prove” - dice De Angelis sgattaiolando fuori dall’abitacolo della Sam per fare rifornimento”. Non si sbaglia. Rispetto ai risultati del giorno prima ha guadagnato almeno 5 posizioni.

Il tempo è ottimo e il sole batte forte su cielo di Lucca. Quando i bolidi superano le mura che cingono la città, la mente dei quattro equipaggi estensi, non può che riportarli idealmente a quelle ferraresi. Il blasone estense giganteggia nella città ducale. D’altronde lo avevano dichiarato più volte i piloti: “Correre la Mille Miglia è un modo per far conoscere anche Ferrara anche al di fuori delle sue mura”. Per ora, obiettivo raggiunto.