Spal-Juventus, la corsa al biglietto è un incubo. File, nervi tesi e tutto esaurito

La titolare di una tabaccheria: "Alle 16, all’apertura, i ticket disponibili erano appena 300, e dopo 15 minuti erano spariti. Un vero disastro, con la gente in coda dalla mattina"

La coda davanti a una tabaccheria del centro (foto BusinessPress)

La coda davanti a una tabaccheria del centro (foto BusinessPress)

Ferrara, 15 marzo 2018 - Tutto esaurito in appena 15 minuti. La vendita libera dei biglietti per Spal-Juventus ha lasciato centinaia di tifosi delusi e arrabbiati, perché di fatto i rivenditori sono riusciti ad emettere soltanto una manciata di tagliandi. Dall’Alto al Basso Ferrarese, passando per la città, il copione si è sviluppato allo stesso modo: lunghe code in attesa dell’apertura della prevendita alle 16, quando però risultavano disponibili soltanto poche centinaia di tagliandi. Alcuni dicono 300, altri 600, sicuramente meno di quelli che erano stati comunicati nei giorni scorsi. In realtà, ieri sera la società ha svelato l’arcano spiegando che in realtà i biglietti venduti complessivamente sono 11.773 (su una capienza di 13.100), ma che la disponibilità per il pubblico è esaurita. Una parte di ticket (oltre 1.300, facendo una semplice sottrazione) è stata infatti riservata a sponsor e ospiti della società, ed eventualmente potranno essere rimessi in vendita nei prossimi giorni se l’opzione non verrà esercitata.

«Quando abbiamo aperto i battenti erano disponibili appena 300 biglietti – assicura la titolare della tabaccheria Segnali di Fumo di corso Martiri della Libertà –, e dopo 15 minuti erano spariti. C’era qualche posto in gradinata centrale e tribuna Bianca, ma visto che c’era la possibilità di acquistarli online il sistema si bloccava continuamente. Un vero disastro, con la gente in fila dalla mattina a dir poco inferocita. Poi alle 16,15 abbiamo ricevuto il comunicato di Vivaticket che confermava il sold out. Nella nostra tabaccheria abbiamo servito una dozzina di persone, che potevano comprare quatto tagliandi a testa: di più non abbiamo potuto fare». Le cose non sono andate diversamente al Bar Centrale di Dogato, dove il titolare conferma la versione degli altri punti vendita: «Abbiamo servito una dozzina di persone – afferma sconsolato –, perché alle 16,15 non si riusciva più a procedere. Il problema principale è dare la possibilità di effettuare l’acquisto online, perché così facendo si intasa il sistema bloccando tutto il circuito».