Mazzola alza la Coppa Italia: "Che bello questo primo trofeo in carriera"

Il lungo ferrarese protagonista in serie A a Torino: "Voglio migliorarmi ancora. La nazionale? E’ un treno già passato. La Bondi? La seguo da lontano e vedrete che farà i playoff"

GRINTA Il lungo ferrarese Valerio Mazzola vola a canestro

GRINTA Il lungo ferrarese Valerio Mazzola vola a canestro

Ferrara, 19 febbraio 2018 – CHISSA’ se in quel momento, mentre alzava la Coppa Italia, Valerio Mazzola ripensava a tutta la gavetta fatta in questi anni e a quanti sacrifici ha fatto per arrivare fin qui. Di certo, la sua città alle finali di Coppa Italia ha fatto il tifo per il suo rappresentante, che con Torino ha conquistato il primo trofeo della stagione. Il giorno dopo, la voce di Valerio al telefono è squillante e soddisfatta. La voce di chi ha appena alzato una coppa...

«Dopo dieci anni di serie A è una bella soddisfazione, il primo trofeo da professionista – racconta il lungo ferrarese – e da protagonista. Vincere un trofeo è una sensazione bellissima e nuova per me, che metterò nel curriculum».

Non partivate favoriti, eppure...?

«Siamo arrivati allo scorso fine settimana in crisi, con due allenatori che si erano dimessi e la squadra in mano all’assistente, che è stato bravissimo a tenerci uniti e a dare fiducia a tutti. E la fiducia è cresciuta strada facendo, mentre vincevamo. Poi, certo, ci vuole anche un po’ di fortuna...».

Con quale compagno hai legato di più in Piemonte?

«Sasha Vujacic, mio compagno di stanza e ottimo amico. Ha vissuto grandi esperienze anche nell’Nba, nei Lakers di Bryant. E ogni tanto me ne parla».

L’obiettivo di Valerio Mazzola oggi è?

«Affermarsi sempre di più. Non mi sento per nulla arrivato e voglio fare ogni anno un po’ meglio. Ho raggiunto uno standard che mi permette di avere mercato in serie A, ma ho la fortuna di conoscere ogni anno allenatori e staff nuovi, che mi migliorano».

L’esperienza nelle coppe europee come è stata?

«Un altro esame che aspettavo. Volevo vedere se potevo reggere fisicamente e non è andata male. E’ un’esperienza in più».

La giornata tipo di un giocatore di serie A?

«Con le coppe non ti fermi mai, nemmeno il lunedì. Devi essere forte fisicamente e mentalmente per reggere e il tempo per tornare a Ferrara è pochissimo».

A Torino come ti trovi?

«Molto bene. Abito vicino al centro, in una città molto vivibile e moderna anche da visitare a piedi».

Alla nazionale pensi ancora?

«No, ho 30 anni e quel treno per me è passato».

In campionato dove potete arrivare?

«Abbiamo le potenzialità per essere un’outsider interessante».

E la Bondi Ferrara?

«La seguo, sono in contatto con il ‘Baffo’ (Claudio Mandosso, ndr) e vedo che capitan Cortese sta facendo un grande campionato. Se poi Hall continua a fare la differenza, i playoff arriveranno, vedrete».