Forlì, 4 novembre 2022 - Roberto, com’era quel giorno, l’ultimo giorno della sua vita, suo figlio Daniele?

"Mah... come sempre. Tranquillo. Introverso. Taciturno. E di colpo sorridente. Questo era Daniele. Lo è stato fino all’ultimo. Fino a che non s’è messo la corda al collo".

Non si è mai chiesto: ’Come avrà fatto a celare dentro di sè quel tormento’?

"Sì certo. Ma gli esperti che abbiamo poi sentito ci hanno detto che tutti coloro che hanno deciso di suicidarsi sono così: tengono dentro di sé tutto, fino alla fine. Così è stato anche per il mio Daniele".

Daniele s’è suicidato il 23 settembre 2021. Per amore. Per l’amore di una ragazza che non esiste. Una storia lunga più di un anno. In cui Daniele, in una chat del web, s’era innamorato di Irene. E lei amava lui. Lei voleva dei figli con Daniele. Ma lei non esisteva. Dietro quel profilo di modella c’era un 64enne di Forlimpopoli. Colui che troncò la storia, scaricando Daniele, che s’era accorto che così non poteva andare avanti, visto che in un anno non s’erano mai visti né sentiti. Daniele, sentitosi perduto per l’abbandono della pseudo-Irene, l’ha fatta finita. La storia è finita martedì sulle Iene di Italia Uno.

Roberto, cosa si aspetta adesso?

"Giustizia. La procura ha chiesto l’archiviazione (per il reato di morte come conseguenza di altro delitto): ma com’è possibile? Mi viene da dire che il pm non le abbia lette quelle migliaia di messaggi che alla fine hanno portato il mio Daniele al suicidio. I carabinieri hanno fatto un ottimo lavoro investigativo. La procura non può cancellare tutto. Io e la mia famiglia pretendiamo giustizia".

Al 64enne di Forlimpopoli è stato emesso un decreto penale di condanna per sostituzione di persona: una pena pecuniaria di 825 euro. Cosa ne pensa?

"Mi vengono i brividi. Non riesco a pensarci a una cosa del genere. Ma che razza di giustizia è questa qui? La vita di mio figlio vale 825 euro, per i giudici? Faccio un appello chiaro: chiedo al giudice di non accogliere la richiesta della procura, e che quest’ultima riapra il caso".

Ha mai incontrato quell’uomo?

"Una sera ci siamo incontrati per caso, proprio a Forlimpopoli. E allora io ho gridato: ’Oh guarda chi c’è, Irene Martini!’ (nome e cognome utilizzato dall’uomo per chattare con Daniele). Lui s’è fermato. Imbarazzato. Abbiamo parlato. Ma lui è una persona malata. Oppure è in malafede. Ripete sempre che non voleva fare del male a mio figlio. Ma come fa a dirlo? Negli ultimi messaggi Daniele implorava Irene di non lasciarlo, perché sennò si sarebbe ammazzato. E quest’uomo non ha fatto niente per impedirlo".

Però la procura sostiene che non c’è nesso di causa tra la condotta del 64enne e la morte di Daniele.

"Ma come non c’è? È evidente che c’è. Mio figlio implorava di non lasciarlo sennò s’ammazzava. E la finta Irene, ossia quel tipo di Forlimpopoli, invece l’ha comunque lasciato. Brutalmente. Non è un nesso di causa questo?".

Cosa le manca di più di Daniele?

"Tutto. Se non ci fosse l’altro mio figlio, la mia vita non avrebbe senso, sarebbe già finita".

Daniele suicida a 24 anni, il padre: "La sua vita non vale 825 euro"

Si è ucciso per amore di una 'ragazza' conosciuta in chat, ma lei non esisteva: era un uomo e lo stava ingannado