Il padre di Daniele, suicida a 24 anni, alla Meloni: "Pene più severe per i reati online"

Diffuso un appello al nuovo capo del governo: "Credo nella giustizia, ma non ho riscontri positivi. La vita di mio figlio vale 825 euro? Spero che ciò che è accaduto possa far rivedere alcune leggi"

Forlì, 5 novembre 2022 - Non vuole che la storia di Daniele finisca così, nell’indifferenza. Suo figlio si è tolto la vita a soli 24 anni, a causa di una storia d’amore nata online, senza mai vedersi né sentirsi telefonicamente, quando a un certo punto ‘lei’, che si era presentata come Irene Martini, gli ha comunicato la decisione di lasciarlo. Purtroppo lei non esisteva, al suo posto c’era un 64enne di Forlimpopoli, che aveva ricoperto – sempre online – anche i ruoli del fratello di ‘Irene’ e di un’amica. Probabilmente Daniele non ha mai saputo chi ci fosse dietro: ha ritenuto reale quella persona quanto la delusione d’amore, fino alla morte. Ed è per questo che, ieri, tramite l’agenzia Ansa, il padre Roberto ha deciso di rivolgersi direttamente al nuovo capo del governo Giorgia Meloni.

L'aggiornamento Daniele suicida a 24 anni, trovato morto l'uomo che lo aveva ingannato

Daniele suicida a 24 anni, trovato morto l'uomo che lo aveva ingannato - Daniele, suicida a 24 anni per un amore inestistente

Roberto, padre di Daniele, durante l’apparizione alle Iene
Roberto, padre di Daniele, durante l’apparizione alle Iene

"È mai possibile che non venga riconosciuta una pena severa per questo tipo di reato?", scrive nella conclusione. Il 64enne ha ricevuto per ora un decreto penale di condanna – dell’ammontare di 825 euro; l’uomo non ha fatto opposizione – per il reato di sostituzione di persona. "La vita di mio figlio vale questo?".

È stata invece archiviata l’ipotesi di morte in conseguenza di altro reato: su questo, però, la famiglia si è opposta, e sarà un giudice a stabilire se l’indagine della procura di Forlì debba continuare o meno. "Spero vivamente che questa storia possa servire a rivedere alcune leggi e far sì che chi commette questi reati venga punito severamente. Ecco il motivo che mi ha spinto a scriverle". In sostanza il padre Roberto chiede che il governo preveda pene più severe (come, di recente, è accaduto per i rave party). "Se oggi sono qui a scriverle questa lettera è perché credo fermamente nella giustizia italiana, ma ad oggi non abbiamo riscontrato nessun esito positivo".

"Egregio presidente", comincia così (con il nome ‘al maschile’, come la stessa Giorgia Meloni gradisce). "In questi giorni si sta parlando tanto di Daniele, grazie al servizio mandato in onda alle ‘Iene’ qualche giorno fa, ripreso successivamente da molti quotidiani nazionali e locali. Mio figlio è stato vittima di quello che oggi è chiamato ‘catfishing’, una relazione virtuale nata sui social con una ragazza, dietro la quale si celava la figura di un uomo di 64 anni. Questa relazione virtuale ha portato alla morte di mio figlio. Ciò che è accaduto è di una gravità immane e molti altri ragazzi e ragazze sono vittime di questi inganni. Tanti riescono a salvarsi, tanti altri no". E aggiunge: "Non si utilizzano solo le armi, intese come oggetti, per uccidere; le parole, le illusioni, le sostituzioni di persona possono avere lo stesso potere di un’arma e provocare la morte". Sottolinea: "Ad oggi, l’uomo responsabile di tutto questo si trova a piede libero, si sveglia ogni mattina e se ne va per le vie del suo Paese, come se nulla fosse accaduto. Non avrò più indietro Daniele, nel frattempo, colui che ritengo il responsabile di questo tragico evento è libero e i carabinieri hanno addirittura scoperto che ha continuato con questo gioco sporco". Per questo chiede addirittura al governo di intervenire.