"Zlata uccisa? No, era malata"

L’avvocato del marito accusato di maltrattamenti fino alla morte: "Non è fuggito, è tornato in Ucraina"

Zaharyuk, 37 anni,  accusato di maltrattamenti fino alla morte verso la moglie Zlata

Zaharyuk, 37 anni, accusato di maltrattamenti fino alla morte verso la moglie Zlata

Forlì, 24 aprile 2021 - Avvocato Gianluca Barravecchia, lei difende, con la collega Erika Ferrini, il 37enne Oleksandr Zaharyuk, accusato di aver provocato, a causa di reiterati maltrattamenti, la morte della moglie Zlata. Da quando non sente il suo assistito, latitante nel proprio Paese d’origine, l’Ucraina, dal luglio 2019? "Sul punto mi permetto di apporre il segreto professionale. Posso solo dire che quando era ancora in Italia, pochi giorni dopo la tragedia di Zlata, lui ha sempre detto di essere innocente". Quindi il marito sostiene di non aver picchiato Zlata nelle sue ultime ore di vita? "Guardi, la domanda mi permette di rimarcare quelle che, secondo la nostra visione difensiva, appaiono chiare discrasie accusatorie". Ossia? "Lo deduciamo dalla stessa autopsia del consulente della procura, la dottoressa Donatella Fedeli. La quale, per quella che è la nostra comprensione, si è limitata ad ipotizzare la compatibilità con un’opera di terzi, senza quindi potere escludere traumi accidentali. Dice la stessa perizia autoptica: ’’Non è possibile determinare l’epoca di produzione o le modalità produttive dei traumi e, conseguentemente, la riconducibilità causale al decesso...’’. Mi pare un passaggio fondamentale. E per quel che io e la mia collega possiamo dedurre ora, prima della fase dibattimentale, mi sembra che sia a nostro favore...". Avvocato Barravecchia, eppure la perizia stessa sostiene che il decesso di Zlata ’avveniva entro 72 ore dalla determinazione di lesioni traumatiche’. In quelle 72 ore chi, secondo lei, poteva avere interagito con Zlata al di fuori del marito Oleksandr? "Il passaggio che lei ha citato è un estratto peritale che è stato elaborato ai fini dell’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare. Le risultanze finali della dottoressa Fedeli sono quelle che le ho appena letto. Poi per carità, il processo si fa in aula, non sui giornali, o in altre sedi, e coi dovuti crismi procedurali. Peraltro, il nostro consulente medico legale ha evidenziato che quelle stesse lesioni possono essere compatibili con la fragilità fisiologica di Zlata, originata dalla sua debilitazione a causa dell’etilismo". E per quel che riguarda le contestate condotte maltrattorie dell’indagato? Il materiale della procura appare robusto e parla di maltrattamenti andati avanti addirittura per 12 anni. Lei come controbatte? "Mi pare evidente che il contesto accusatorio è totalmente indiziario, per quel posso arguire allo stato delle carte. In questi 12 anni non c’è stata neanche una denuncia, come peraltro ha ammesso la stessa procura. In più non ci risulta neanche un testimone oculare. Mi chiedo poi: perché per emettere un’ordinanza di custodia cautelare sono intercorse due settimane? Se le prove fossero state schiaccianti avrebbero dovuto arrestarlo subito". Avvocato scusi, perché, se il suo cliente è innocente, è fuggito in Ucraina? "Non è fuggito. È tornato nel suo Paese per ragioni personali, prima che venisse emessa l’ordinanza di arresto a suo carico".