Al centro dell’indagine i rapporti tra i fratelli: gestione del padre e soldi i motivi di tensione

Uno dei Severi aveva denunciato in passato Franco e gli altri. Contestava anche la nomina di un amministratore di sostegno

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Non si trova, la testa di Franco Severi, il 53enne agricoltore trovato morto alle 21.45 di mercoledì da un amico in un dirupo a fianco della sua abitazione, a Ca’ Seggio, in località Montedisotto, nel territorio comunale di Civitella. All’abitazione si arriva imboccando una deviazione sulla Bidentina. L’area, isolata, è presidiata giorno e notte dai carabinieri (indagano i militari della Compagnia di Forlì e i colleghi del Reparto investigativo provinciale; a coordinarli il sostituto procuratore Federica Messina). Di più. In queste ore i vigili del fuoco stanno tagliando erba e sterpaglie attorno alla proprietà dove la vittima viveva da solo (insieme a lui, per un po’ di tempo, c’è stata la madre, deceduta nell’aprile 2021), così da agevolare la ricerca della testa. Che continua a svolgersi vicino a dover Severi è stato trovato cadavere.

L’autopsia sul corpo di Severi è stata effettuata venerdì pomeriggio dal medico legale Donatella Fedeli. Gli inquirenti, vista la delicatezza del caso, non si sbottonano. Resta aperto un fascicolo contro ignoti (così come ignote sono le ipotesi di reato), ma da ambienti investigativi filtra quanto vuole la logica: l’agricoltore non è morto per un incidente e non è stato un animale a staccare la testa, vista la precisione con la quale questa azione è stata compiuta. Chi ce l’aveva con Franco Severi, conosciuto in paese come una persona semplice e generosa?

Gli inquirenti stanno passando al setaccio l’ambiente familiare, dove si contano cinque fratelli (includendo la vittima) e due sorelle. Fonti familiari tengono a specificare che le liti e le diatribe giudiziarie vedono sei persone da una parte e un settimo fratello dall’altra. È stato quest’ultimo a presentare una serie di denunce nei confronti sia di Franco Severi che degli altri. I motivi, stando a quanto è stato possibile ricostruire, sono i più disparati. Tra questi c’era la gestione del padre, deceduto, sulle cui modalità non c’era accordo tra il fratello e gli altri sei, tanto che questi ultimi si videro costretti a nominare un amministratore di sostegno per il genitore. Decisione che il fratello contestò. Scavando, si è riusciti a sapere che tra le richieste del fratello (che risulta avere un lavoro, ma è prossimo alla pensione) ce n’erano anche di natura economica. L’uomo chiedeva soldi, senza particolari giustificazioni, tanto che un componente del nucleo familiare, sperando di risolvere il problema, alcuni anni fa gli consegnò una somma di denaro di diverse decine di migliaia di euro. Non per questo le cause sia civili che penali tra l’uomo e il resto della famiglia (cinque tra fratelli e sorelle sono difese dagli avvocati Max Starni e Massimo Mambelli) si arrestarono.

I rapporti tra i fratelli Severi, sentiti dai magistrati venerdì, così come l’amico che ha ritrovato il corpo del 53enne mercoledì sera, sono oggetto di un attento approfondimento da parte degli inquirenti.

Luca Bertaccini