Al Saffi ’May December’ e ’La zona d’interesse’

Gratis per i primi 10 lettori il film diretto da Todd Haynes con Natalie Portman e Julianne Moore. Resta anche il pluripremiato agli Oscar di Jonathan Glazer.

Al Saffi ’May December’ e ’La zona d’interesse’

Al Saffi ’May December’ e ’La zona d’interesse’

Un biglietto in omaggio ai primi 10 lettori che, oggi, consegneranno questa pagina alla cassa del cinema Saffi dalle 20.30. Resta in programmazione May December, il film diretto da Todd Haynes il quale segue la storia di Elizabeth Berry (Natalie Portman), un’attrice che dovrà interpretare sullo schermo il ruolo di Gracie Atherton-Yu (Julianne Moore), diventata nota al pubblico perché vent’anni prima ha sposato Joe (Charles Melton) di 23 anni più giovane di lei. La loro storia d’amore fu in grado di suscitare un enorme scandalo finito su tutti i tabloid a causa dell’evidente differenza d’età. Per prepararsi al ruolo, Elizabeth decide di passare un periodo ospite da Gracie e Joe sulle coste del Maine. La coppia ormai consolidata ha due gemelli che proprio in quei giorni si diplomeranno al liceo. L’attrice vivrà la loro quotidianità, scrutando e studiando attraverso uno sguardo esterno le dinamiche tra i vari componenti della famiglia, che si sentiranno inevitabilmente sotto pressione a causa della presenza estranea. Presto tanti equilibri cominceranno a vacillare.

In sala resta La zona d’interesse, con la regia di Jonathan Glazer. Il film è considerato uno dei più importanti di questa stagione cinematografica e ha già fatto incetta di premi, tra i quali l’Oscar per il miglior film in lingua straniera e quello per il miglior sonoro. Per tutto il film la macchina da presa segue la vita di una famiglia tedesca che abita accanto al campo di concentramento nazista di Auschwitz durante la Seconda Guerra Mondiale. Si tratta della famiglia Höss, quella del comandante alla direzione del campo. La famiglia vive in un’elegante casa di campagna in riva al fiume, li vediamo fare il bagno con i bambini in estate, come se dietro al loro giardino non ci fossero i forni crematori del campo di concentramento. Il padre di famiglia è Rudolf Höss (Christian Friedel), sposato con la amata moglie Hedwig (Sandra Hüller) che osserviamo prendere il tè con le amiche, mentre i bambini vanno in bicicletta allegramente. In sottofondo si sentono i rumori sinistri di prigionieri che marciano legati e nell’aria si vedono alzarsi nuvole di cenere che viene usata come concime per fertilizzare i fiori. L’orrore che si muove al di là del muro non è mai mostrato, ma arriva sottoforma di tracce che si cerca di ignorare, primo tra tutti un suono sordo e costante che accompagna la vita della famiglia, ma che non sembra raggiungere le orecchie di tutti allo stesso modo: se c’è chi riesce a ignorarlo senza troppi problemi, arrivando a definire la casa come "un paradiso", c’è chi, invece, non lo sopporta e finisce per trascorrere notti insonni o ricorrere a una partenza che somiglia a una fuga. Nella dicotomia tra suono e immagine sta la forza di un film che si propone di far riflettere sugli orrori di ieri e di oggi.