"Era un grande amico di Forlì, presto una festa in suo onore"

Amministratori e politici rendono omaggio a Casadei. "L’Orchestra conquistò piazza Saffi. Perdiamo un’icona"

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La scomparsa di Casadei ha fatto piovere i commenti di cordoglio e i ricordi dei forlivesi che ne hanno apprezzato la musica e lo spirito. "La Romagna è legata in modo fortissimo ai Casadei – scrive il sindaco Gian Luca Zattini –. C’è una immagine che più di tutte immortala l’amore dei forlivesi per l’Orchestra Casadei: è una fotografia di fine anni ’60, con il concerto in una piazza Saffi gremita. Accanto al maestro Secondo, c’è il giovane Raoul con la sua chitarra. La musica conquista la piazza portando ad ognuno spensieratezza e il messaggio di essere parte di una comunità. Ti ricordiamo così, Raoul, alfiere della cultura popolare romagnola e italiana e grande amico di Forlì".

L’assessore alla cultura Valerio Melandri saluta Raoul con la promessa di una grande evento a lui dedicato: "Forlì farà una grande festa in onore di Casadei, non appena il Covid lo permetterà, ipotizzo in ottobre o in novembre". "Ciao Raoul, oggi la Romagna perde prematuramente un grande, indimenticabile uomo – si apre così il messaggio di commiato del parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna –. Romagna mia ha portato la nostra terra in giro per il mondo, facendo cantare, sognare e piangere migliaia di romagnoli orgogliosi delle proprie origini. Ti ricorderemo per sempre".

Anche Simonia Vietina, deputata di Forza Ialia Romagna e sindaca di Tredozio, ricorda Casadei: "La Romagna perde non solo un’icona e un testimonial della propria identità, ma anche un uomo innamorato della nostra terra. Vai col Liscio, Raoul, ci mancherai". "La sua fulgida figura di artista e uomo di Romagna rimarrà nei nostri cuori e nell’immaginario collettivo – scrivono il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Roberto Petri e il suo vice Fabrizio Ragni –. Lo ricordiamo con lo stesso orgoglio con cui Raoul aveva tramandato la memoria storica, le radici e i valori più sani della nostra terra. Ai suoi discendenti il compito di ereditarne il genio musicale, a noi l’orgoglio di averne propagato lo stile".

Michele Minisci, fondatore del Naima Club: "Voglio ricordare Raoul nel giorno in cui si prestò con simpatia e affetto per l’inaugurazione della Casa del Blues al Naima club, nel 2005, per ribadire che tra la musica popolare italiana e quella americana non c’è poi tanta differenza. Nelle vecchie juke joint del Mississippi, le balere di quelle zone, si suona la fisarmonica, il violino e il clarino per ballare la polka e la mazurka, oltre al boogie woogie, proprio come in Romagna".