LUCA BERTACCINI
Cronaca

Gli oggetti smarriti. Tra bici, assegni e libri

In via Filzi un magazzino comunale ospita quello che perdiamo e che possiamo poi richiedere. Ci sono anche due spade giapponesi .

Un addetto del Comune nel magazzino con monopattini e bici (Frasca)

Un addetto del Comune nel magazzino con monopattini e bici (Frasca)

Due katana, la tipica spada giapponese usata da Uma Thurman e compagne nel film Kill Bill, sono gli oggetti più insoliti che si trovano in via Filzi 11. Qui si trova il magazzino comunale dove vengono depositati gli oggetti smarriti (o meglio, ritrovati). Un’altra parte (sostanzialmente documenti) è invece custodita all’ufficio di piazza Saffi 8. Nell’elenco di quanto ritrovato lo scorso anno, troviamo 37 tra assegni, bancomat, carte di credito, libretti di banca e posta, 11 tra biciclette, carrozzine, passeggini e monopattini, 191 borse e portafogli vari contenenti documenti (13 quelli privi di documenti di identità), 35 chiavi, 58 documenti, 4 occhiali e 45 tra telefoni cellulari, smartphone e e accessori, per un totale di 494 pezzi (erano 524 nel 2023).

Come funziona la procedura, in base al regolamento approvato nel 2023 dal consiglio comunale? A consegnare il materiale all’ufficio oggetti smarriti, che fa capo al Servizio contrattualistica e gestione patrimonio (dirigente Silvia Bedei) sono forze dell’ordine, altri enti quali Poste Italiane, Start Romagna, altri enti pubblici e in misura minore privati cittadini. Gli oggetti vengono iscritti in un elenco informatico con relativo numero progressivo. Anche gli oggetti definiti ’privi di valore’ (penne, pettini, cd, ombrelli, libri) vengono annotati sul registro: se dopo 60 giorni nessuno si è fatto avanti per reclamarli, ne è consentita la distruzione. L’elenco degli oggetti si trova sul sito del Comune di Forlì.

E voi direte: quante sono le persone si rivolgono all’ufficio comunale per segnalare di aver perso qualcosa? "Riceviamo decine di mail al giorno", sintetizza la dottoressa Bedei, che in questi anni ha visto recapitarsi anche 800 euro in contanti, trovati da un cittadino in via Zanchini e portati alle forze dell’ordine (vengono accettate solo cose con un verbale che indichino il ritrovatore, vedremo tra un attimo il perché), le katana viste prima, cellulari, documenti e via dicendo. In base a quanto prevede il codice civile, chi ha ritrovato l’oggetto, dopo un anno e quindici giorni (se il legittimo proprietario non si è fatto avanti in quest’arco di tempo) se ne appropria; nel 2023 i casi sono stati 7. Trascorsi i dodici mesi e rotti, se il bene è riutilizzabile (e se il ritrovatore non è stato, pure lui, ritrovato), gli uffici provvedono a portarlo alla Caritas o, nel caso di biciclette e simili, farlo riparare (il destinatario finale è sempre un ente come la Caritas o simili).

Chi intende reclamare un oggetto, diciamo per esempio un monopattino, deve prendere appuntamento e recarsi in via Filzi con tanto di denuncia. Nel corso del 2024 sono stati restituiti 112 oggetti (erano 104 nel 2023). Tanti oggetti arrivano da Poste Italiane: il Comune di Forlì è l’ente deputato a smistare in tutta la provincia quanto ritrovato in treni e stazioni. L’assessore al patrimonio, Vittorio Cicognani, rivendica "l’aver approvato il nuovo regolamento, così da avere ora una gestione informatizzata del servizio. Ringrazio gli uffici per il loro lavoro quotidiano". Info: oggetti.ritrovati@comune.forli.fc.it; 0543/712424 (l’accesso all’ufficio di piazza Saffi è consentito su appuntamento).

Luca Bertaccini