
Affollato incontro l’altra sera nel teatro della parrocchia di Santa Rita. Molti residenti hanno contestato l’amministrazione comunale. durante la spiegazione del progetto da 2,4 milioni con fondi Pnrr.
Il Ronco Lido è, storicamente, un punto di riferimento non solo per i residenti del quartiere ma per l’intera comunità forlivese. Da anni, a causa di un contenzioso tra Comune e privati, l’area del parco e dell’ex centro sportivo versa in stato di abbandono. Grazie ai fondi del Pnrr, nel 2022 l’amministrazione ha promosso l’idea di rilanciare e riqualificare la zona. L’alluvione del maggio 2023 ha però bloccato l’avanzare dell progetto, costringendo tecnici e dirigenti a presentare tutta la documentazione necessaria per l’avvio dei lavori – da concludere necessariamente entro i primi mesi del 2026 – in tempi decisamente stretti e ridotti.
Davanti a una platea gremita di residenti e non, l’amministrazione comunale ha presentato l’altra sera nel teatro della parrocchia di Santa Rita ciò che sorgerà nell’area del parco e nelle zone limitrofe. Si tratta di un grande investimento: 2,4 milioni stanziati con il Pnrr, a cui si aggiungono ulteriori 500mila euro da parte del Comune. "Il progetto – spiegano gli ingegneri Gianluca Foca e Giacomo Neri – prevede la realizzazione di un nuovo edificio ricreativo e di una nuova pista ciclabile sul rivale del fiume, per 1 milione e 200mila euro, e ulteriori 960mila euro derivanti dall’assicurazione per il ripristino dei campi da calcio e altre opere accessorie".
Inoltre, precisa l’assessore Cicognani, "verranno realizzati numerosi impianti sportivi (paddle, pallavolo, pallacanestro e tennis), oltre a un bar, servizi pubblici, un piccolo parco avventura, percorsi pedonali e un’area giochi per bambini sempre all’aperto".
Conclusa la spiegazione, si è dato inizio al confronto con la cittadinanza, sfociato in un’intensa polemica da parte di diversi residenti insoddisfatti del progetto.
In particolare, l’attacco diretto all’amministrazione comunale si basa sull’avvenuta demolizione del fabbricato che ospitava la pizzeria all’interno di Ronco Lido, punto di ritrovo per l’intero quartiere. In tanti hanno espresso, con toni accesi, il loro dissenso nei confronti di una giunta che, a loro modo di vedere, sta operando per "cancellare volutamente un pezzo di storia della città".
Tra le accuse mosse si è insinuato anche che la motivazione fosse politica, in quanto l’edificio in questione era l’ex sede della sezione forlivese dell’ex Partito Comunista Italiano. "Siamo consapevoli che aveva un valore affettivo per il quartiere e l’intera comunità del Ronco, ma il bando Pnrr a cui abbiamo partecipato prevedeva un certo tipo di intervento, ovvero la demolizione del vecchio fabbricato", ha spiegato il vicesindaco Vincenzo Bongiorno.
Che ha poi aggiunto: "L’alternativa era non fare niente, lasciare tutto così com’era, in totale stato di abbandono. Ci siamo assunti la responsabilità di una scelta che riteniamo, per i numerosi motivi illustrati in assemblea, utile per il futuro e il benessere di tutta Forlì".
Un’ulteriore critica mossa dalla cittadinanza riguarderebbe il mancato coinvolgimento del comitato di quartiere del Ronco nel processo decisionale. "Non ci avete coinvolto, si poteva convocare un’assemblea come questa già due anni fa", tuonano i residenti.
Poi prende la parola Tiziano Lazzarini, dell’ex Polisportiva Ronco 2002: "Siamo l’unico gruppo sportivo del quartiere, meritavamo di essere interpellati, quello che si sta facendo non è per nulla corretto nei confronti di chi per anni ha portato avanti la zona". E ancora sulla struttura: "L’edificio dell’ex pizzeria era a posto, è andata in disuso per problemi burocratici. Questa assemblea doveva essere convocata almeno tre anni fa".
L’insoddisfazione del quartiere però non finisce qui. Tanti interventi, con diffusi mormorii di tacita approvazione, si concentrano sulla recentissima capitozzatura degli alberi – querce per la maggior parte – del parco del Ronco. Diversi residenti hanno preso la parola, criticando duramente l’operato dei tecnici comunali: "Quello che è stato fatto è uno scempio. Il nostro verde è stato distrutto con un intervento scellerato e totalmente insensato. Vorremmo sapere chi ha stabilito i presunti criteri paesaggistici secondo i quali la situazione alberi andava gestita così". Queste le parole dell’ex vivaista in pensione, Alberto Vittori, che attacca non solo l’operato dell’amministrazione ma anche l’assessore Petetta: "Lui si occupa solamente di strade e asfalto, quando c’è da parlare di gestione del verde delega tutto a suo cognato". L’assessore comunale forlivese ha risposto precisando che "il Comune di Forlì ha a cuore un unico obiettivo, curare il patrimonio arboreo dell’intera città". E ancora: "Quando i nostri tecnici, con il supporto di esperti professionisti del settore, decidono come in questo caso di procedere a potature importanti di piante ad alto fusto, lo fanno perché vengono meno le condizioni di sicurezza e stabilità dell’alberatura. Gli interventi erano necessari e indifferibili per salvaguardare la componente arborea e garantire la sicurezza di chi frequenta il parco. Non facciamo le cose per diletto ma con coscienza". E specifica: "Il progetto di riqualificazione dell’area, in ogni caso, prevede la piantumazione di oltre 80 piante e 3800 arbusti".
Un unico intervento a favore dell’amministrazione si è registrato nel finale, quando ormai il clima polemico si era decisamente disteso. Ilenia Bombardi ha invitato la cittadinanza a fare un plauso per quanto progettato perché "rilanciare l’area attraverso lo sport è sicuramente la migliore delle soluzioni".
Infine, il vicesindaco Bongiorno ha chiuso l’assemblea ribadendo l’importanza del confronto tra Comune e cittadini: "Ci tengo a ringraziare prima di tutto il comitato di quartiere, che ha organizzato la serata, – ha detto – e tutti i forlivesi che hanno partecipato al dibattito. Il confronto è sempre utile e stimolante, perché è sinonimo di democrazia e partecipazione".