FRANCESCA MICCOLI
Cronaca

Irene Priolo (Regione): "Castrocaro salvata dai lavori del 2023. Ora altri cantieri"

La visita della presidente presso due aziende agricole colpite. L’imprenditrice Bombardini: "La piena avrebbe distrutto casa mia". Il sindaco Billi: "Nel paese tre zone a rischio, interventi indispensabili".

La visita della presidente presso due aziende agricole colpite. L’imprenditrice Bombardini: "La piena avrebbe distrutto casa mia". Il sindaco Billi: "Nel paese tre zone a rischio, interventi indispensabili".

La visita della presidente presso due aziende agricole colpite. L’imprenditrice Bombardini: "La piena avrebbe distrutto casa mia". Il sindaco Billi: "Nel paese tre zone a rischio, interventi indispensabili".

Un sopralluogo che vuole essere una presa d’atto e ricognizione dei danni causati dall’alluvione ma anche un umanissimo atto di vicinanza a chi, per la seconda volta in appena 16 mesi, ha visto ribaltata la propria esistenza. Nel pomeriggio di ieri Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione Emilia Romagna, ha fatto visita ad alcune famiglie e realtà economiche di Castrocaro Terme e Terra del Sole travolte dall’alluvione bis. L’occasione per toccare con mano la drammatica eredità lasciata dall’esondazione del Montone e testimoniare l’impegno dell’ente per evitare il verificarsi di nuove esondazioni.

"Nel corso della serata di martedì le piogge nel territorio di Castrocaro non destavano preoccupazione e con i tecnici eravamo concentrati a monitorare la situazione nel Ravennate – dice Priolo, che detiene le deleghe a Transizione ecologica, contrasto al cambiamento climatico, Ambiente, Difesa del suolo e della costa, Protezione civile –. Poi di fronte all’improvviso picco della portata del fiume Montone mi sono immediatamente confrontata con il sindaco Billi: per fortuna il volume dell’acqua è stato inferiore a quello dello scorso anno e così come il livello si è alzato rapidamente, altrettanto rapidamente è sceso. A fare la differenza è stata anche l’assenza di quelle frane che nel maggio 2023 avevano portato fango ovunque". Evitando qualsiasi polemica di carattere politico, Priolo ha ribadito la necessità di interventi strutturali preventivi. "Non grandi interventi ma tanti interventi diffusi: non sarà ad esempio possibile realizzare ovunque casse di espansione".

Al fianco della presidente della Regione, il sindaco padrone di casa Francesco Billi, presente al sopralluogo assieme alla vice Silvia Zoli. "In base alle criticità rilevate e ai danni subiti dalle famiglie nuovamente alluvionate – le parole del primo cittadino –, nel territorio comunale esistono tre zone a rischio: via Colombarina e la parte prospiciente via Montegrappa, a partire dal ponte su via Aristide Conti, quindi l’area di via del Molino, via Ladino e via Gaudenzi, dove la cassa di laminazione realizzata ha preservato dai danni dello scorso anno. Infine il canale di Rio Cozzi che attraversa il cuore di Castrocaro Terme e Terra del Sole, a partire dall’area delle scuole e che dunque necessita di una manutenzione attenta e costante. Si rende dunque indispensabile un intervento per la sicurezza. Non possiamo più parlare di eventi che si verificano ogni 500 anni, ma di eventi destinati a ripresentarsi, e con cui dovremo fare i conti".

L’imprenditrice agricola Roberta Bombardini, visitata ieri, ha detto che se il fiume avesse superato l’argine, investendo la casa, l’avrebbe fatta crollare. "E c’è mancato appena un metro". Oltre all’attività di via del Molino, le istituzioni hanno visitato anche quella di Francesca Alessandrini in via Colombarina.

"Abbiamo deciso con il sindaco di fare sopralluogo proprio perché l’intervento effettuato dopo l’alluvione del 2023 ha dato i suoi frutti – aggiunge Priolo –, e dobbiamo continuare in questa direzione: nel piano speciale idrogeologico abbiamo evidenziato in maniera puntuale una serie di interventi per una spesa complessiva di 4,5 miliardi di euro. Con il commissario Figliuolo abbiamo parlato di un piano sviluppato su 12 anni che necessita di plurimi investimenti: già previsti fondi per la progettazione in agenda nel 2025, è necessario guardare oltre affinché nel 2026 il progetto non rimanga nel cassetto. Ci aspettiamo segnali in tal senso già dalla prossima Finanziaria".