
La partita del cuore. Anna e Danjel:: "A cena pizza e byrek. Magari un pareggio..."
Uniti nel cuore, avversari sul campo. Gli Europei di calcio 2024 sono pronti ad accendere gli animi dei tifosi e a movimentare le calde serate estive. Il primo calcio d’inizio degli Azzurri della nazionale italiana è previsto stasera alle 21 sul campo del Westfalenstadion di Dortmund, contro le aquile a due teste dell’Albania. Tra i tanti tifosi che fra pochi giorni saranno incollati agli schermi, anche la forlivese Anna Boattini e il suo compagno, Danjel Frani, originario di Valipoje in provincia di Scutari, con i loro bambini, Enea di 5 anni e Diana che ha da poco spento la sua prima candelina. La coppia italo-albanese si è conosciuta otto anni fa in un centro diurno per anziani dove Danjel lavorava mentre Anna, già insegnante di scuola elementare, dedicava il suo tempo al volontariato.
"La mia famiglia è arrivata in città poco alla volta – spiega il giovane albanese –: prima è partito mio padre nei primi anni Novanta, nel pieno della crisi economica dopo gli anni della dittatura comunista di Enver Hoxha. Qualche tempo dopo l’ha raggiunto mia madre e nel 2004 ci siamo ricongiunti. Da allora lavoriamo e viviamo qui. L’Italia è stata per noi una seconda casa". Nel secolo scorso l’Albania è dovuta ripartire da zero, così anche Danjel, come un moderno Enea che fugge da Troia, lascia il suo Paese per emigrare nello Stivale e rifarsi una vita senza mai dimenticare il legame con la sua terra d’origine. Il campionato europeo non è solo una competizione sportiva per il popolo albanese ma ha il sapore del riscatto: la squadra rossonera, infatti, si era qualificata nel 2016, guidata dall’allenatore italiano Gianni De Biasi, ma non riuscì ad andare oltre il primo turno. Oggi, può contare su un gruppo di giocatori dal ‘pedigree’ invidiabile impegnati in prestigiosi team europei.
Per la coppia italo-albanese saranno novanta minuti al cardiopalmo: "Stiamo pensando di seguire la partita a casa dei nonni paterni – chiarisce Anna mentre tiene in braccio la piccola di casa – magari gustandoci i piatti tradizionali di entrambi i Paesi, come la pizza o il byrek, la tipica torta di spinaci e ricotta diffusa in tutti i Balcani. Io, ovviamente, tiferò gli Azzurri sentendomi libera di esultare per ogni loro rete. Enea vedrà insieme a noi e ai nonni il match: sarà una bella occasione per fargli capire che non importa quale nazionale sosterrà perché lo sport unisce e non ha confini".
Le culture sulle due sponde dell’Adriatico si intrecciano come fili di un tessuto unico che unisce le identità di entrambi i Paesi. Italia e Albania si sfidano per la prima volta a un livello così alto, nello stesso girone insieme a Spagna e Croazia: "Un inizio in salita per le aquile, giochiamo contro squadre molto forti". Un pronostico? "Prevedo un pareggio – dichiara Danjel in maniera democratica –. L’Italia non è in gran forma, l’Albania, invece, lo è ma non mi voglio sbilanciare".
Qualunque sarà l’epilogo della partita, in casa Boattini-Frani vincono tutti.