"La variante Delta non preoccupa, temo di più il taglio delle forniture"

Il direttore generale dell’Ausl, Carradori: "La campagna va avanti spedita: oltre 550mila romagnoli hanno fatto la prima dose, più della metà ha ricevuto il richiamo. Il problema ora sono i vaccini"

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Quanti sono davvero i casi di variante Delta? I primi due in Romagna, annunciati la scorsa settimana dalla Regione, appartengono alla provincia di Forlì-Cesena. Dopo il focolaio di Piacenza, in Emilia-Romagna saranno sequenziati tutti i tamponi dei nuovi casi di positività: controlli a tappeto, e non più a campione, per inviduare i contagiati dalla variante originatasi in India. Raffaella Angelini, responsabile dell’Igiene Pubblica in Romagna, ha detto che la guardia deve restare alta perché non si può escludere che si sviluppi una situazione come nel Piacentino.

Tiziano Carradori, lei è direttore generale dell’Ausl Romagna. La campagna vaccinale potrebbe cambiare, per evitare un rialzo dei contagi nel caso la variante si diffonda rapidamente?

"Al momento lo escludere. La campagna vaccinale va avanti spedita: oltre 550mila romagnoli hanno fatto la prima dose, più della metà di loro ha ricevuto il richiamo. Stiamo mettendo in sicurezza la popolazione, alla fine di agosto la stragrande maggioranza delle persone in Romagna sarà vaccinata ed è fondamentale per difendersi dalle varianti. Il problema vero è il taglio alle forniture di vaccino. Mi preoccupa più della variante Delta".

Il taglio delle nuove consegne ha ’congelato’, per ora, la vaccinazione dei turisti in vacanza in Riviera. Potrebbe rallentare anche la vaccinazione dei romagnoli?

"Noi siamo in grado di somministrare 11mila dosi al giorno in Romagna. La macchina vaccinale qui funziona, il problema sono i vaccini. Capiremo meglio la situazione con le prossime consegne. Ci sono state date rassicurazioni, ma la preoccupazione rimane forte. Ecco: nel caso di tagli consistenti, allora sì che potremmo andare a modificare la campagna vaccinale".

In che modo?

"Dando la priorità ai più giovani, anche perché il virus, l’abbiamo visto, si diffonde più rapidamente nelle fasce d’età più basse".

Potrebbero anche essere anticipato il richiamo con Astrazeneca agli over 60?

"Penso che non bisogna generare altro caos nella popolazione. Siamo stati già costretti a modificare tante volte il piano, lo faremo ancora solo in caso di stretta necessità, e la variante Delta per ora non rientra tra queste. La situazione dei contagi è sotto controllo, e c’è massima tranquillità negli ospedali dove abbiamo pochi ricoverati e siamo ritornati, da settimane, al livello verde. Se poi dovesse verificarsi un rialzo dei contagi, metteremo in atto tutti gli interventi del caso. Ma rispetto all’estate scorsa, c’è una differenza fondamentale".

Quale?

"Il vaccino. L’anno scorso abbiamo vissuto l’estate come fosse il ’liberi tutti’, poi abbiamo avuto le nuove ondate. Quest’anno c’è il vaccino a proteggerci".

Manuel Spadazzi