"Non sono ammissibili ritardi di Anas lungo la strada statale 67. A questo punto, sono attribuibili esclusivamente a una difficoltà organizzativa e programmatoria che non è compatibile con le esigenze del territorie". Sono dure le parole del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Galeazzo Bignami. Venerdì, lungo l’arteria della valle del Montone, era arrivato in visita il sottosegretario Tullio Ferrante, accompagnato dalla deputata di Forza Italia Rosaria Tassinari: "Ringrazio vivamente il sottosegretario per avere voluto visitare la strada statale 67 – precisa Bignami –, dando forza a un’azione che deve essere coralmente finalizzata al sostegno del territorio. Rimango tuttavia molto sorpreso dalla tempistica che Anas avrebbe riferito, in quanto, negli aggiornamenti periodici che mi vengono forniti, erano state date precise garanzie che entro l’autunno la riapertura della strada sarebbe stata totale e incondizionata".
Di qui l’invito pressante del viceministro dei Trasporti: "Va riconosciuta la capacità di chi opera sul campo, così come la pazienza degli utenti. Ma proprio per questo è fondamentale che i vertici di Anas a tutti i livelli, a cui abbiamo dato merito dell’operatività durante l’alluvione, si assumano la responsabilità di tempistiche che non sono sostenibili dalle esigenze del territorio e che richiedono chiarezza e precisione. Non si possono scaricare sui sindaci e sugli amministratori, comprensibilmente sollecitati dal territorio, le mancanze di Anas". Il richiamo del viceministro Bignami è chiaro: "Per questo non sono ammissibili ritardi". E cita una "difficoltà organizzativa e programmatoria, che non è compatibile con le esigenze del territorio".
Per capire meglio a che punto è la situazione, occorre fare alcuni passi indietro. Durante l’alluvione del 16 e 17 maggio 2023, varie e ampie frane avevano danneggiato e invaso la Ss67, specialmente nel tratto Dovadola-Rocca San Casciano, rimasto chiuso per oltre tre settimane. Anas, Protezione civile, Vigili del fuoco e varie forze dell’ordine avevano poi riaperto l’arteria, dove sono rimasti 8 punti con semaforo a senso unico alternato fra Dovadola e San Benedetto in Alpe, che creano tuttora vari disagi agli utenti della strada, a pendolari e studenti, all’economia e al turismo del territorio e dell’intero Appennino. All’inizio del 2024 Anas con 12,5 milioni di euro, ha appaltato tre cantieri fra Dovadola e Rocca San Casciano, "che", secondo le parole del viceministro Bignami, "dovevano concludersi entro l’autunno" e non entro il 2024 come sarebbe stato assicurato da Anas negli ultimi giorni.
Dei tre cantieri, solo quello in zona Pallareto è stato completato. Nel cantiere delle Vallicelle-Pantera (comune di Dovadola) e in quello alle porte di Rocca San Casciano, i lavori vanno a rilento, quando addirittura non sono fermi. Attualmente, oltre ai due semafori nei cantieri suddetti, resta un semaforo a senso unico alternato appena passata Dovadola (andando da Forlì versi Firenze), uno dopo Rocca, uno alle porte di Portico, oltre agli altri tre fra Bocconi e San Benedetto in Alpe.
Quinto Cappelli