SOFIA NARDI
Cronaca

Lo strazio di una famiglia. Il servizio disabili va in tilt:: "Così siamo lasciati soli"

La protesta del genitore di un 18enne afflitto da una grave menomazione: "Il centro pomeridiano è chiuso: non ci sono soldi?". L’assessore al Welfare: "Risolveremo il problema".

L’assessore comunale al Welfare, Angelica Sansavini

L’assessore comunale al Welfare, Angelica Sansavini

Per i ragazzi disabili e per le loro famiglie i centri pomeridiani rappresentano un momento importante di respiro e crescita in un contesto spesso irto di sfide. Un’opportunità che da tempo viene finanziata dal Comune presso diversi centri convenzionati sparsi per la città. Eppure quest’anno nell’organizzazione c’è stato qualche intoppo, almeno in un caso specifico. A portare alla luce il problema è Marco Martini: "Sono genitore di un ragazzo di quasi 18 anni con grave disabilità certificata, il quale ha diritto a frequentare per due giorni a settimana dei centri pomeridiani, supportato da personale di sostegno. Il servizio doveva cominciare a inizio novembre, ma ad oggi non abbiamo ancora notizie chiare e certe sull’inizio delle attività. Questi ritardi sono avvenuti anche negli anni passati, ma mai clamorosi come quest’anno".

In particolare la situazione riguarda il centro di aggregazione ‘La tana’ di via Curiel: "Dal centro, in convenzione con il Comune, non ci sono arrivate notizie, così noi genitori abbiamo chiesto più volte informazioni e proprio ieri ci è stato comunicato che non hanno la persona di sostegno disponibile, perciò le attività per ora non possono partire. Tutto questo a domanda già fatta da parte delle famiglie". Martini prosegue: "La nostra situazione non è l’unica, ma accomuna tanti ragazzi e forlivesi e le loro famiglie. I nostri ragazzi sono stati dimenticati. Proprio loro che quotidianamente vivono situazioni di scarsa integrazione con i propri coetanei e che godrebbero di un certo beneficio trovandosi, anche solo per qualche ora alla settimana, in contesti diversi da quelli domestici". Un disservizio "inammissibile" che, secondo Martini, è "forse causato da risorse finanziarie che vengono indirizzate su altre voci di costo, forse più visibili da parte della cittadinanza". L’obiezione è inconfutabile: "Destinare risorse alla gestione della disabilità non deve essere visto come un costo, ma come un investimento che genera sollievo direttamente alle persone disabili e alle loro famiglie".

Secondo l’assessore al Welfare Angelica Sansavini, però, il problema non sarebbe riconducibile a mancanza di fondi: "Le attività sono state finanziate come sempre – spiega – e sono partite l’11 novembre, con appena pochi giorni di ritardo. Non ero a conoscenza del problema specifico avvenuto alla Tana e mi farò carico di segnalarlo affinché venga trovata una soluzione al più presto. È un servizio importante che non deve venire meno e ci impegneremo affinché tutti coloro che hanno fatto richiesta possano fruirne".