QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Museo delle tradizioni, si cerca una sede stabile

Rocca San Casciano, la deputata Tassinari sblocca 100mila euro per riaprire l’esposizione fondata nel 2007, chiusa da due anni.

Giorgio Zauli, presidente dell’associazione trdizioni acquacheta all’interno del museo

Giorgio Zauli, presidente dell’associazione trdizioni acquacheta all’interno del museo

La Commissione cultura della Camera dei deputati ha approvato un emendamento della deputata forlivese e coordinatrice regionale dell’Emilia-Romagna di Forza Italia, Rosaria Tassinari, di 100mila euro che sarò inserito nella Finanziaria e sarà destinato ad un’esposizione permanente delle ‘Tradizioni rurali e venatorie’ dell’associazione ’Tradizioni Acquacheta’ di Rocca San Casciano.

Sorta nel 2007 a cura di un gruppo di volontari, diretti da Giorgio Zauli e Carlo Casanova, attuali presidente e vicepresidente, l’associazione Tradizioni Acquacheta nel 2008 aprì l’omonimo museo in via Cavour 21, con l’obiettivo di "diffondere la cultura delle tradizioni rurali della Romagna Toscana tramite testimonianze, manufatti, fotografie e reperti". Il museo, rimasto aperto alle scuole e al pubblico (su prenotazione) fino a due anni fa, quando gran parte dei locali privati è stata acquistati da un’azienda, è ora chiuso e ridotto a deposito.

Spiega il presidente Giorgio Zauli: "Di qui la necessità di trovare uno spazio pubblico, possibilmente comunale e vicino alle scuole". Commenta il sindaco, Marco Valenti: "Stiamo valutando dove poter trasferire l’esposizione permanente del materiale dell’associazione, magari arricchito da altro materiale del territorio, in modo moderno e magari con tecnologie aggiornate".

Sembra di capire che tutti punterebbero agli spazi dell’ex edificio della scuola media Leonardo da Vinci, trasferita da anni nei vicini locali della scuola primaria Licinio Cappelli. Spiega a questo proposito il sindaco Valenti: "Stiamo valutando l’agibilità di questi locali chiusi da tempo, che potrebbero risolvere il problema, se risulteranno idonei. Ma stiamo cercando anche altri spazi, in modo da essere pronti, se l’emendamento della deputata Tassinari, che ringraziamo, porterà a Rocca il finanziamento molto importante per il nostro Comune".

Commenta la deputata Tassinari: "Questi interventi rappresentano un sostegno importante per la valorizzazione del nostro territorio e per la tutela delle nostre tradizioni culturali. Continuerò, quindi, a lavorare affinché queste proposte possano trovare accoglimento definitivo".

Ma quel è il materiale già pronto per la futura esposizione permanente? Finora il museo era divisa in 6 sezioni, con una settima sala dedicata all’attività didattica (da cinque anni usata per un doposcuola per i ragazzi delle medie, due pomeriggi la settimana): fauna autoctona (esemplari di ungulati, rapaci, uccelli e altri animali locali), catena alimentare (la dieta e il sostentamento dell’uomo, fauna, flora e i mutamenti dell’ambiente), la caccia (quella tradizionale, la lepre, il tordo, il fringuello e quella moderna), i mestieri tradizionali (la civiltà contadina e i suoi strumenti, in particolare cultura dell’uva e del grano, la lavorazione del ferro e del legno), la stanza del cacciatore, con la ricostruzione di un ambiente dei tradizionali edifici rurali romagnoli. Una sezione particolarmente interessante è quella delle attività di svago tradizionali, cioè una raccolta di giochi per bambini e alcuni ricordi della banda musicale, come momento di aggregazione e formazione culturale.