Omicidio Severi, la difesa: "Ucciso non per decapitazione"

Franco Severi, la vittima dell’omicidio avvenuto a Seggio di Civitella in giugno, potrebbe non essere stato ucciso mediante la decapitazione, ma con un colpo d’arma fuoco proprio al capo. E se questo fosse vero, perché né la vittima né il fratello, Daniele, sono stati sottoposti allo stub, l’esame attraverso il quale viene rilevata la presenza di polvere da sparo? Sono questi, doipo la perizia di parte, i principali elementi di novità in mano agli avvocati della difesa Massimiliano Pompignoli e Maria Antonietta Corsetti, che andranno a ingrossare il faldone del ricorso da presentare in Corte di Cassazione per chiedere la scarcerazione di Daniele Severi. Corte che si esprimerà, la data ora è stata fissata, il 20 gennaio 2023.

La vicenda, su cui resta alta ovviamente l’attenzione, è appunto quella di Franco Severi, il 53enne trovato cadavere (senza testa) la sera del 22 giugno in un declivio della sua casa colonica a Ca’ Seggio, nel territorio comunale di Civitella di Romagna. La procura di Forlì, che ha delegato l’attività investigativa ai carabinieri, ha focalizzato la sua attenzione sul fratello dell’agricoltore, Daniele, 62enne ex autista di ambulanze. Le indagini hanno portato a galla l’elevata litigiosità all’interno del nucleo familiare, con Daniele da un lato, i suoi fratelli e le sue sorelle dall’altro. I dubbi sull’omicidio sono tanti, perché al quadro mancano diversi pezzi, dall’arma del delitto alla testa del 53enne. Il movente potrebbe riguardare questioni ereditarie. Sia come sia, gli avvocati Pompignoli e Corsetti hanno incaricato la dottoressa Darica Soprani, anatomopatologa di Parma, di effettuare uno studio sull’esito dell’autopsia effettuata sul corpo di Franco Severi.

Cosa ha concluso la dottoressa Soprani? Anzitutto che la morte dell’agricoltore non sarebbe avvenuta per la decapitazione, ma che Severi sarebbe morto vittima di un colpo da fuoco. Un aspetto, quello appena citato, che non era emerso dalla perizia del consulente della procura, che non ha potuto chiarire le cause della morte di Franco Severi. Alla luce dell’ipotesi dell’anatomopatologa della difesa, perché – chiedono Pompignoli e Corsetti – nessuno dei due fratelli Severi è stato sottoposto allo stub? Detto che non produrrebbe alcun risultato un esame di questo genere su Daniele, i legali non escludono di poter chiedere l’esumazione del cadavere di Franco così da poterlo sottoporre al tampone. La vittima è stata sepolta lo scorso 29 ottobre, dopo il funerale svoltosi al Santuario della Suasia, a Civitella.

Altro elemento su cui gli avvocati della difesa punteranno nella richiesta di scarcerazione alla Corte di Cassazione è la vaghezza dell’orario del decesso, un dubbio che la stessa perizia del consulente della procura non è riuscita a chiarire. Prossima tappa, dunque, il 20 gennaio.