
I componenti di ‘Ondeurbane’ Stefano Evangelisti, Abdel Elshazly e Luca Siboni
Non solo didattica a distanza o smartworking, con azzeramento delle dinamiche sociali. I due, durissimi, anni di pandemia sono stati ancor più difficili per chi, giovane, stava provando ad affacciarsi al mondo dell’arte. E così Abdel Elshazly, Stefano Evangelisti e Luca Siboni hanno pensato, ideato e costruito ‘Ondeurbane’, un collettivo nato da nemmeno un anno che ha come obiettivo fondante "amalgamare momenti, spazi e persone, in cui le figure di artista, spettatore e curatore si mescolano – spiegano i tre fondatori –. Un collettivo che si muove fuori dalle istituzioni per cercare nuovi contesti di incontro e collaborazione tra i diversi soggetti delle arti visive e performative. È questo che ci contraddistingue e l’idea che vogliamo portare avanti".
E come prima tappa non poteva esserci che uno dei luoghi principe della cultura forlivese: il Campus universitario. Che dal 19 novembre al 20 dicembre ha ospitato la mostra ‘Midden’, allestita e ospitata all’interno di Volume, bar e spazio culturale del Campus. "‘Midden’ non è stata solo una mostra – continuano i tre –, ma un delicato e sincero manifesto del gruppo, un punto di incontro per la creazione di nuove sinergie".
Alla chiusura dell’esposizione, Elshazly, Evangelisti e Siboni hanno esposto il loro desiderio di trasformare gli spazi che li circondano in luoghi dove "attivare rituali collettivi, dove la cultura può coesistere in un dialogo aperto e costruttivo con le urgenze della quotidianità. Spazi dove gli artisti possano essere i veri protagonisti del progetto, lasciati liberi di esprimere al meglio la propria visione sia sul piano pratico che concettuale, determinando i temi e i modi dell’esposizione".
‘Midden’ ha visto protagoniste le opere di due artisti romagnoli, i ravennati Lorenzo Scarpellini e Federico Ferroni, a cui si sono aggiunti la performance del ‘Duo Incorporeo’, composto da Whitney Ngadiuba e Alba Orioli, e il dj set di Stanislav Malaparte e Djhonson. "L’iniziativa ha suscitato un ampio interesse – continuano Elshazly, Evangelisti e Siboni –, sia tra i più giovani sia tra le generazioni che, grazie alla mostra, hanno riscoperto uno spazio come quello del Campus. Spazio che intende coinvolgere in maniera più eterogenea studenti e comunità cittadina".
Nato a febbraio 2023, ‘Ondeurbane’ però non è alla sua prima apparizione. "Anche se abbiamo deciso di presentarci solo ora – spiega Abdel Elshazly, vique una realtà già impegnata nella diffusione dell’arte contemporanea. È il consolidamento di un percorso che vanta già una decina di progetti realizzati sul territorio". Tra questi, la mostra collettiva ospitata all’interno dell’Ex asilo Santarelli, in collaborazione con la rete di ForlìPride: "Un esempio della capacità del gruppo di connettere spazi, persone e narrazioni".
Ma i tre non si fermano qui. "Guardando al futuro – concludono –, ‘Ondeurbane’ rinnova la sua missione di coinvolgere artisti e artiste emergenti insieme alla comunità locale, trasformando spazi comuni in laboratori creativi dove arte e cultura si incontrano e dialogano".