REDAZIONE FORLÌ

Precipitazioni intense in Romagna: allarme frane e danni all'agricoltura

La Coldiretti preoccupata per le piogge eccezionali in Romagna che minacciano l'agricoltura e aumentano il rischio frane.

Le precipitazioni intense in Romagna hanno sollevato un allarme frane e preoccupazioni per i danni all'agricoltura, secondo la Coldiretti provinciale, l'organizzazione degli imprenditori agricoli con circa 5mila soci sul territorio.

"Le recenti precipitazioni eccezionali che hanno interessato le province di Forlì-Cesena e Rimini – recita una nota – destano grande preoccupazione per tutto il comparto agricolo. Dal 7 dicembre, nella fascia sud di Forlì, tra Forlì e Forlimpopoli, si sono registrati oltre 155 millimetri di pioggia. A Modigliana e San Savino, ad esempio, il dato è ancora più critico, con 190 millimetri di precipitazioni, che hanno riattivato fenomeni franosi diffusi in tutta l’area e tristemente noti dopo l’alluvione del maggio 2023".

La Coldiretti spiega come nelle zone montane più alte le nevicate stiano per il momento prevenendo piene fluviali gravi, ma l’abbassamento delle temperature previsto nei prossimi giorni, pur limitando lo scioglimento della neve, potrebbe portare alcune gelate. I terreni, già saturi d’acqua, subiscono gravi danni.

"Le colture di grano, in fase di germinazione, sono a rischio – afferma Andrea Ferrini, vice presidente provinciale – per la crescita rallentata e il possibile ingiallimento dovuto al ristagno idrico. Questi eventi meteo estremi stanno rendendo sempre più vulnerabili le attività agricole e i relativi investimenti. Stiamo monitorando la situazione per valutare l’eventuale richiesta dello stato di calamità. È importante adattarci al cambiamento climatico, con la gestione sostenibile dei suoli e la promozione di infrastrutture verdi, nonché la creazione di bacini idrici, strategie cruciali per ridurre il rischio idrogeologico e proteggere il territorio".

Gli esperti attribuiscono questi fenomeni all’aumento delle temperature, che intensificano le piogge torrenziali e alterano i regimi climatici nel Mediterraneo. La Romagna, resa vulnerabile dall’urbanizzazione e dalla gestione intensiva dei suoli, è quindi sempre più esposta.

"Nel lungo termine – conclude Ferrini – occorre investire in sistemi resilienti per affrontare le sfide poste dall’intensificarsi degli eventi estremi, come chiediamo da anni a partire dai tavoli europei".