Ho letto sul Carlino la bella intervista al nostro vescovo, che esprime la sua preoccupazione per il Chiostro di San Mercuriale.
Preoccupazione che diventa sicuramente più urgente se si considera il posizionamento delle lunette una volta terminato il loro restauro. "Non è pensabile – afferma mons. Corazza – metterle nel Chiostro senza alcuna forma di protezione o tutela".
Sono parole che dovrebbero far scattare un campanello d’allarme nel palazzo che è dirimpettaio a San Mercuriale e cioè il Comune che è, a quanto mi risulta, proprietario del Chiostro.
Il Chiostro continua, purtroppo, a essere teatro di episodi di malcostume e intemperanze di varia natura che l’installazione delle telecamere avrebbe dovuto se non eliminare almeno mitigare. So per certo che le telecamere posizionate agli angoli delle belle volte poste a lato dell’Abbazia negli ultimi 15 anni sono state sostituite almeno tre volte (forse di più...) aumentando progressivamente la loro capacità di definizione in modo da consentire, una volta ingrandite le immagini, l’individuazione degli autori di comportamenti non consoni. Considerato il permanere di certe situazioni evidentemente la tecnologia non è stata sufficiente.
Quale potrà essere la soluzione? Una cancellata che impedisca l’accesso dal tramonto all’alba? Aumentare la vigilanza? Qualcosa di concreto bisognerà fare.
Ennio Gelosi