I cartelli che indicavano la chiusura di viale dell’Appennino nei tratti tra la rotatoria del Fico, all’incrocio con viale Risorgimento, e via Sendi erano stati posizionati il 23 luglio. Sono stati rimossi la scorsa settimana, dopo esattamente 128 giorni. Un periodo estremamente lungo, soprattutto per quelle attività per le quali il passaggio delle auto rappresenta un’importante occasione di guadagno.
Eppure tutto era stato perfettamente previsto: le tempistiche, infatti, sono state perfettamente rispettate. A confermarlo gli stessi residenti che, pur se inevitabilmente amareggiati per i disagi che si sono lasciati alle spalle appena da pochi giorni, riconoscono che "le date che ci avevano comunicato, per fortuna, sono state del tutto rispettate".
Questo "nonostante le diverse problematiche emerse nel corso dei lavori e le difficili condizioni meteorologiche dell’autunno", come ha rimarcato una nota del Comune.
I lavori che hanno reso necessaria la chiusura sono quelli utili per la realizzazione del terzo lotto della tangenziale: una porzione di strada della lunghezza di circa 3,6 chilometri che prevede la realizzazione di diverse grandi opere: due svincoli a livelli sfalsati, sei ponti/viadotti, due gallerie, una sottovia scatolare e alcuni tombini idraulici, oltre che manufatti da adibire a locali tecnologici per l’alloggiamento di impianti, vasche e sistemi di pompaggio.
Un progetto colossale e frutto di una lunga progettazione più volte rivista nel corso del tempo (come ha più volte rimarcato il sindaco Gian Luca Zattini, era "atteso da oltre vent’anni") per un importo complessivo di oltre 114 milioni di euro, che ha l’obiettivo di snellire considerevolmente il traffico cittadino, spesso costipato soprattutto in zona Vecchiazzano.
A fine ottobre – a quel periodo risale l’ultimo ragguaglio da parte degli addetti ai lavori – le operazioni complessive erano al 13% del completamento, una percentuale definita "perfettamente in linea con le tempistiche" che prevedono la conclusione dei cantieri entro la fine del 2026.
Quella che ha imposto lo stop del traffico in viale dell’Appennino è la realizzazione di una porzione di strada sopraelevata che attraversa San Martino.
Qui, nella zona del cantiere, i lavori fervono, tant’è che non tutte le limitazioni sono state rimosse: se nel tratto interessato dalla chiusura ogni cartello è stato rimosso, ce ne sono di nuovi nella porzione degli scavi, dove sono all’opera gli addetti di Anas: qui la strada, per ragioni di sicurezza, è percorribile a velocità ridotta di 30 chilometri orari.
Un divieto che sembra non essere preso troppo sul serio dagli automobilisti che, forse sollevati dal poter finalmente evitare la lunga deviazione che li costringeva a svoltare all’altezza del supermercato Eurospin per reimmettersi in viale dell’Appennino all’altezza di via Sendi, percorrono anche quel piccolo tratto di strada con l’asfalto ancora fresco senza ricorrere troppo al pedale del freno.
Poco male, in concreto, dato che il cantiere vero e proprio è ormai lontano dalla carreggiata, più in basso, dove i mezzi rombano senza sosta. Fermo in piedi sul marciapiede, una mano sulla fronte a schermare gli occhi dal sole, un uomo osserva il cantiere. Nella grande striscia di terra battuta scavata dalle ruspe, gli operai, a bordo di mastodontici mezzi rombanti, stanno posizionando delle colossali griglie metalliche: saranno lo scheletro dei piloni che avranno il compito di sorreggere lo spesso manto di asfalto che, tra circa due anni, sarà a tutti gli effetti la nuova tangenziale dove ogni giorno correranno migliaia di auto.