Centoventi milioni di danni da Tredozio fin giù alle prime colline, a Castrocaro e Predappio: sono 6 i comuni colpiti dal terremoto di un anno fa (scossa di magnitudo 4.9, era il 18 settembre 2023). Sono già stanziati 4,8 milioni per i primi lavori dei privati (i casi meno complessi), fino a 30mila euro per ogni unità immobiliare: a Tredozio per esempio sono 15 i cantieri già partiti, a chi ha comunicato l’inizio lavori è stato liquidato già il 50% della misura di sostegno. Per questi non si può applicare il bonus 110%. E poi c’è il Cas, il Contributo di autonoma sistemazione (utilizzato anche per l’alluvione): ogni famiglia riceve fino a 900 euro al mese (1.300 qualora siano presenti anche anziani e disabili). Sei mensilità sono liquidate, altre sei arriveranno a gennaio (ben oltre, però, l’anniversario del sisma). La sola Tredozio ha 170 sfollati, ristori per 37 famiglie. Altri sono ospiti da parenti. Gli inquilini delle case popolari sono accolti dall’Acer a Modigliana. Altri 160mila euro sono stati utilizzati per l’immediata messa in sicurezza di edifici pericolanti, per esempio la torre dell’orologio nell’alto Tramazzo.
Questo, per ora, è il quadro della ricostruzione. È sufficiente? "Partiamo dal fatto che la Regione ha svolto un buon lavoro nella prima fase dell’emergenza – risponde Gianni Ravagli, il sindaco di Tredozio, che è anche responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di San Mauro Pascoli –. Ed è buono anche il rapporto con il Governo. Adesso però serve un salto di qualità per la ricostruzione". La parola chiave è ‘edifici strategici’: "Quelli prioritari. Quelli pubblici, come il municipio e le scuole, inagibili da un anno, e non solo. Ci ricadono dentro anche le chiese. O la casa di riposo, che in un paese dell’Appennino è fondamentale: la gestione è di una fondazione di cui il Comune è partner. Ma proprio per questo la situazione è davvero delicata. Adesso alcuni nostri nonni sono a Faenza: vogliamo riportarli qui, nel loro paese, dove chi è autosufficiente può uscire". Questi interventi rientrano in un ulteriore pacchetto da 30 milioni, 17 dei quali – questa è la stima – per Tredozio. La scuola, da sola, a seconda del tipo di intervento, ne assorbirebbe 3 o 5. "Li aspettiamo. Con due anni di lavori potremmo rimetterci a posto".
Dietro i conteggi c’è un cuore che non vuole fermarsi. "La sindaca precedente, Simona Vietina, ha costruito il centro servizi in piazza XXV Aprile, dove dal 1° luglio sono ospitati provvisoriamente il municipio, il tabaccaio, il forno e la merceria. È costato 1,3 milioni di euro: 400mila euro coperti da mutuo, 900mila da contributi e donazioni". I tre esercizi commerciali, una volta risanati i loro negozi, dovrebbero tornare nel centro del paese. "E allora al loro posto, nel centro servizi, realizzeremo una nuova biblioteca. È inagibile anche quella".
C’è una crepa in ogni cosa, ma è da lì che viene la luce, cantava Leonard Cohen. Metafora particolarmente adatta dopo un terremoto. La sfida, insomma, è anche quella di trovare opportunità dove un anno fa c’erano polvere e calcinacci. "Il prefabbricato che ora ospita la scuola potrà diventare ostello, ricettività a supporto dell’adiacente palasport". Non solo: "Stiamo lavorando per gli eventi. In particolare per il Natale, con un albero speciale. E poi la sagra del bartolaccio, il nostro prodotto tipico: dobbiamo portare visitatori quassù. Dalla valle del Rubicone, dove vivo e lavoro come dipendente comunale, si stanno organizzando due pullman".
Marco Bilancioni