REDAZIONE FORLÌ

Sinistra in fibrillazione. Vicini sta con Zattini?: "Sorpresi dall’ex primario, ma non da Marco Di Maio"

Una nota firmata da 26 "iscritti e simpatizzanti di Italia Viva" (tra cui Marchi) "Il medico aveva rifiutato la candidatura a sindaco, ci aspettavamo neutralità. L’ex parlamentare nel mirino: "Non gli interessava costruire il Terzo polo".

Sinistra in fibrillazione. Vicini sta con Zattini?: "Sorpresi dall’ex primario, ma non da Marco Di Maio"

Dopo l’annuncio che il professor Claudio Vicini sarà il consulente sulla sanità di Gian Luca Zattini, in caso di rielezione, non si sono fatte attendere le reazioni di un gruppo di "simpatizzanti e iscritti a Italia Viva" che si dicono sorpresi dall’avvicinamento di "Vicini al sindaco uscente sostenuto da una coalizione con Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Popolo della Famiglia e Forlì Cambia", dopo averlo conosciuto e sostenuto "durante la campagna elettorale del 2020 quando era candidato capolista nella lista civica ‘Bonaccini Presidente’". Ricordano poi che l’ex primario di Otorinolaringoiatria fu uno dei nomi che il centrosinistra sondò come possibile candidato sindaco: "La sua mancata disponibilità fu motivata come mancanza di competenze e caratteristiche adeguate a ricoprire il ruolo. Ci aveva convinti". Ma si sarebbero aspettati una posizione neutrale.

Vicini, secondo i "simpatizzanti e iscritti di Italia Viva", aveva definito Zattini e Rinaldini "due persone di alto livello". L’11 gennaio sul Carlino aveva detto: "Se Graziano vorrà fare incontri sulla sanità ci metterò la faccia, ma solo sul versante tecnico. Io manterrò comunque il mio profilo di civico. Se si tratta di rinverdire nei forlivesi la memoria delle cose buon che abbiamo fatto insieme per l’ospedale ci sarò sempre. Non una virgola in più di questo". Invece, nota la parte di Italia Viva che si è schierata a sinistra, "è arrivato l’appoggio per la riconferma del sindaco uscente".

La nota è firmata da Massimo Marchi, consigliere comunale uscente, l’ex assessore Danilo Casadei, l’ex consigliera comunale Loretta Fiorentini e altri 22, che rinvendicano il loro impegno anche attuale per il partito. Non sono sorpesi, invece per le dichiarazioni di Zattini nei confronti di Marco Di Maio, ex deputato Pd poi confluito in Italia Viva seguendo Matteo Renzi, definito dal sindaco "consigliere e amico prezioso". Una situazione che "conferma la percezione che purtroppo avevamo da tempo, sempre negata dal diretto interessato. Ma alla fine tutte le verità sono destinate a venire alla luce". Il gruppo ripercorre poi le fasi politiche degli ultimi due anni, dalle politiche del 2022, quando il terzo polo prese quasi il 10% dei voti a Forlì. Un risultato che li aveva spinti a chiedere l’apertura di un tavolo programmatico con la speranza di avere proprio Di Maio come candidato a queste amministrative alla guida di una coalizione di centro. "Lui, però, ha sempre rifiutato ogni nostra richiesta di impegno in tal senso, accampando motivazioni familiari o di lavoro che non gli permettevano di esporsi politicamente. Ma la verità era un’altra e oggi finalmente si manifesta in maniera chiara: il percorso di costruzione del terzo polo forlivese non interessava, non è stato fatto un dibattito serio e trasparente con iscritti e simpatizzanti per decidere il futuro del partito forlivese. Semplicemente, la decisione di sostenere Zattini era già stata presa".

Parole ancor più pesanti circolano su Facebook da parte di esponenti del Pd. Un post va citato per la sua rilevanza perché arriva da Maria Teresa Vaccari, ex segretaria forlivese e attuale membro della segreteria di Gessica Allegni: arriva a definire il comportamento di Di Maio "scorretto e vigliacco. Considero inaccettabile rinnegare il proprio passato, disconoscendo che ha raggiunto la sua attuale posizione, anche professionale, perché per due volte è stato eletto parlamentare grazie al Pd. Ma soprattutto la mancanza di trasparenza delle sue scelte, tradendo la fiducia che era riposta in lui".

Matteo Bondi