REDAZIONE FORLÌ

Un anno di Formì: pro e contro: "Negozi diversi rispetto al centro"

Le associazioni di categoria fanno il punto: "Alluvioni e cantieri hanno inciso, difficile valutare l’impatto"

Famiglie da Formì durante un precedente evento, oltre alla presenza di negozi e aree ristorazione, il distretto commerciale, soprattutto in estate, si è distinto anche per l’organizzazione di eventi

Famiglie da Formì durante un precedente evento, oltre alla presenza di negozi e aree ristorazione, il distretto commerciale, soprattutto in estate, si è distinto anche per l’organizzazione di eventi

La nascita di Formì, esattamente un anno fa, aveva messo particolarmente in allarme le associazioni di categoria dei commercianti che avevano visto il distretto come il definitivo colpo di grazia a un commercio cittadino già in crisi da molto tempo.

Ora, alla vigilia della grande festa – che vedrà la partecipazione addirittura dei popolarissimi The Kolors – organizzata per festeggiare il primo anno di vita a suon di musica, è anche tempo di valutazioni: davvero Formì ha inciso sulle tasche degli esercenti forlivesi del centro storico e dei quartieri, oppure il tessuto cittadino ha retto il colpo?

"Le nostre paure erano fondate e il tempo lo ha dimostrato – non ha dubbi Alberto Zattini, direttore di Confcommercio –. Il mondo del commercio vive una crisi conclamata non solo a Forlì, ma in tutta Italia e Formì ha solo complicato una situazione già molto critica. Del resto era prevedibile che inserire nuovi soggetti in un mercato già in difficoltà avrebbe reso più complicata la vita delle imprese che stanno difficoltosamente tentando di resistere".

Zattini, a questo punto, passa ad analizzare la situazione del centro storico: "Le politiche attuali – riferisce – non fanno che indebolire ancora di più il centro storico e le sue attività, faccio riferimento in particolare alle zone a traffico limitato e ai parcheggi: a Formì si può parcheggiare gratuitamente e senza problemi, mentre in centro la sosta si paga a caro prezzo e può avvenire solo lontano dalla piazza. In questo modo le persone vengono continuamente disincentivate. Riguardo, poi, alla ztl, non so perché si continuano a proporre ‘piani aria’ e – continua – non si pensa a nessun ‘piano acqua’ quando si continuano a cementificare aree della città che renderanno il territorio più fragile".

Di opinione diversa Andrea Zocca, presidente di Fipe Confcommercio, ma anche titolare dei Mc Donald’s forlivesi, incluso quello nato proprio a Formì: "Come esercente – spiega – posso dirmi soddisfatto dell’andamento del ristorante che ha addirittura superato leggermente le nostre previsioni. Ad aiutare, più che altro, è stata la posizione vicina al casello. Se devo, invece, parlare di Formì nel suo complesso, posso dire che lo trovo un distretto importante e attrattivo, forse un po’ dispersivo per conformazione, infatti grandi spazi separano i diversi blocchi".

Zocca, poi, parla come presidente Fipe: "So che la mia associazione ha un’idea in parte diversa dalla mia, ma io non riesco a vedere Formì come un avversario dei negozi cittadini, dove l’offerta e la qualità dei prodotti sono molto diverse".

Una terza posizione è quella di Giancarlo Corzani, direttore di Confesercenti: "La ricaduta di Formì sull’economia della città è ancora difficile da interpretare perché questo non è stato un anno normale e, tra alluvione e cantieri aperti in centro storico, le valutazioni sarebbero falsate. Certo è che gli esercizi commerciali forlivesi del centro e dei quartieri – conclude Corzani – possono ancora marcare una grande differenza rispetto all’offerta di Formì che non ci pare, ad oggi, abbia un potere di attrazione poi così enorme. Resta il tema dell’occupazione di superficie: a Pieveacquedotto è stata consumata una porzione enorme di suolo e si sarebbe dovuto evitare".

Sofia Nardi