
Blitz della Guardia di finanza in un capannone: scatta la maxi multa. Nell’edificio era stata allestita un’attività con un ampio giro di clienti.
Molto più di un favore e di un lavoretto da qualche minuto per fare un piacere. In quel garage della città c’erano migliaia di attrezzi, un ponte sollevatore e macchinari come in una vera e propria officina professionale. Il problema è che, quando i militari della Guardia di finanza hanno svolto i controlli di rito, hanno scoperto che il proprietario non aveva nemmeno un briciolo di autorizzazione.
Ad attirare l’attenzione delle fiamme gialle imolesi un giro di clientela che viene definito "piuttosto ampio", fatto – probabilmente – anche di un paio di interventi meccanici al giorno. I militari, a quel punto, dopo aver tenuto d’occhio il viavai di auto da quel garage sono entrati in azione, scoprendo un’attività perfettamente avviata senza però alcuna comunicazione agli organi competenti.
Dai controlli è emersa una vera e propria officina meccanica, ben strutturata e con diverse auto e moto pronte per essere riparate. E’ scattato dunque il sequestro di circa quattromila attrezzi da lavoro: dalle più semplici chiavi fino a un ponte sollevatore, utile anche a lavori meccanici piuttosto importanti. Nella lista rientrano anche avvitatori, pinze, smerigliatrici.
L’intervento della finanza si è svolto congiuntamente con l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, utile a verificare anche come sono stati smaltiti gli olii usati e i ricambi, molto dannosi per suolo e acque.
Nel frattempo l’uomo dovrà pagare una sanzione amministrativa compresa fra 5.164,57 e 15.493,71.
Il meccanico ha però anche dimostrato di volersi mettere quanto prima in regola. La palla passa ora alla Camera di commercio di Bologna. L’uomo potrà presentare una richiesta di dissequestro di tutto il materiale e, successivamente, potrà richiedere le autorizzazioni per l’apertura di una attività, questa volta regolare.
Nel frattempo la Guardia di finanza si sta occupando di ricostruire i presunti redditi dell’uomo, che avrebbe iniziato a svolgere l’attività legata alla riparazione dei veicoli da circa un anno. Un’attività che nei mesi – evidentemente grazie allo spargersi della voce ha preso sempre più piede, creando un "vasto giro di clientela" chiudono i militari.
Gabriele Tassi