Cade una ’testa’ tra le bande dei topi d’appartamento all’opera nell’Imolese alla fine di un’inseguimento da mozzare il fiato, tra auto speronate e fuga nelle campagne.
Tutto comincia da una macchina sospetta, un’utilitaria Opel di colore scuro, segnalata dai cittadini alla polizia per via di alcuni strani comportamenti. Gli uomini del commissariato allora cosa fanno: attivano il sistema targa system e la rintracciano lungo la via Emilia. Cominciano i pedinamenti a bordo di 4 veicoli in borghese: effettivamente l’auto dei presunti ladri si muove fra Castello e Imola, infilandosi nelle vie strette, per poi tornare indietro. Quasi come fosse un giro di perlustrazione.
I banditi si accorgono ben presto di aver qualcuno alle spalle. Schiacciano il piede sull’acceleratore, nel tentativo di seminare gli agenti agli ordini del dirigente del commissariato, Luciano Di Prisco e comincia l’inseguimento.
I fuggitivi arrivano pure a speronare l’auto della polizia, fino a quando, quest’ultima, riesce a bloccare il veicolo dei topi d’appartamento contro una scarpata, nelle campagne imolesi.
Sono in quattro a bordo: tre scappano, e uno viene fermato dagli agenti. Indossa passamontagna e guanti neri, mentre addosso gli vengono trovati un coltello a serramanico e un’accetta.
Il sospetto degli uomini del commissariato è che i quattro stessero facendo un giro di perlustrazione per prepararsi al colpo.
Nel frattempo, l’uomo bloccato, è stato denunciato per resistenza pubblico ufficiale, danneggiamento (dell’auto), porto di arnesi atti a offendere e possesso di chiavi alterate o grimaldelli.
Sì, perché nell’auto sequestrata viene trovato un po’ di tutto: "Tre paia di scarpe da ginnastica – recita l’inventario della polizia –, un cacciavite a stella, un coltello a serramanico, una chiave a croce per bulloni, un’accetta, 41 utensili di vario genere, uno scalpello, due piedi di porco, un martello, un cric, guanti neri, un cappello di paglia, alcune prolunghe e un televisore, forse parte di una refurtiva.
Il soggetto bloccato, un 51enne di origine albanese, è stato fermato e denunciato a piede libero, mentre per gli altri, fuggiti per la campagna, continua la caccia all’uomo.