ENRICO AGNESSI
Cronaca

Il raddoppio della ferrovia. FdI bacchetta Regione e Comune: "Sollevano obiezioni in ritardo"

I meloniani Evangelisti e Vacchi ricostruiscono le tappe della vicenda: "Da febbraio istituzioni in silenzio". Sul tema Movimento 5 Stelle al veleno: "Quarta corsia autostradale e casello, c’è poca pianificazione".

Il raddoppio della ferrovia. FdI bacchetta Regione e Comune: "Sollevano obiezioni in ritardo"

"Regione e Comune sapevano, ma non hanno informato i cittadini". Dopo la richiesta di coinvolgimento del territorio in relazione alla contestatissima costruzione di altri due binari per l’alta velocità, indirizzata ieri dall’assessore regionale Andrea Corsini e dal sindaco Marco Panieri a Rete ferroviaria italiana, l’opposizione torna all’attacco.

Fratelli d’Italia, attraverso Marta Evangelisti e Nicolas Vacchi, capigruppo rispettivamente in Regione e in Comune del partito di Giorgia Meloni, ricostruiscono le tappe della vicenda che da giorni agita residenti (raccolte oltre 600 firme contrarie all’opera) e agricoltori delle frazioni a nord della città. In estrema sintesi: se è vero che in Municipio le carte sono arrivate solo a inizio maggio (così ha assicurato l’altra sera Panieri in Consiglio comunale), è altrettanto vero che gli attuali contorni del progetto (da realizzare non in affiancamento alla linea storica con passaggio dalla stazione come ipotizzato qualche anno fa, ma a ridosso del tracciato dell’autostrada) era nota nei suoi aspetti generali (ne abbiamo scritto su queste pagine a metà febbraio) da mesi.

La tempistica viene notata anche dal M5s. Tramite il consigliere comunale Ezio Roi e la candidata all’Europarlamento, Cinzia Morsiani, il Movimento si dice infatti "non convinto dall’incompleta cronologia degli eventi" riferita in Aula dal primo cittadino. E chiede maggiori certezze sull’impatto ambientale dell’opera.

Un passo alla volta. Secondo la meloniana Evangelisti, "visto che Rfi ha concluso il Documento di fattibilità delle alternative progettuali nel 2023, ci si domanda come mai la Regione non si sia già mossa presentando le richieste di modifiche". E dunque, "sollevare obiezioni oggi, dopo l’approvazione di quel progetto già nel 2021 e solo dopo le proteste dei comitati, appare pretestuoso e imbarazzante".

Stessa linea per Vacchi, che dice di guardare "con imbarazzo all’atteggiamento delle amministrazioni comunali del Pd. La stampa ne parlava già nel 2022 e a febbraio di quest’anno un articolo a tutta pagina dava gli estremi dell’intera opera – ricorda l’esponente di FdI –. Come facevano Panieri, Zanelli e gli altri del Pd, ancora qualche giorno fa, a dire che non sapevano niente?".

C’è poi il M5s, che allarga il ragionamento: "Sarebbe importante capire se i progetti di autostrade (quarta corsia), Rfi e Imola Casello (16 ettari da cementificare) si stanno muovendo uno all’insaputa dell’altro, senza una pianificazione di area vasta e soprattutto con impatti cumulativi finali inaccettabili e imprevedibili. Sarebbe molto grave".

Nel frattempo, anche gli agricoltori locali tornano a contestare il progetto. "Ampliare la linea ferroviaria con una nuova struttura alta fino a 18 metri? Un ecomostro sulla nostra pianura – manda a dire Davide Venturi, neopresidente di Confagricoltura Bologna –. A essere danneggiato in maniera irrimediabile sarebbe l’intero territorio, a partire dalle attività agricole già interessate dall’allargamento dell’Autostrada A14 con l’aggiunta della quarta corsia. Ci batteremo in tutte le sedi contro questa folle proposta".