
Maltempo sul lungofiume
Partono oggi, e si concluderanno il 17 giugno, i lavori stradali in via Tiro a segno. Le operazioni, che andranno avanti dalle 8.30 alle 17.30, richiederanno una modifica della circolazione attraverso l’istituzione del restringimento di carreggiata in corrispondenza dell’area di cantiere e l’istituzione del senso unico alternato gestito da movieri con installazione di un semaforo.
Come ricostruito ieri dal Comune, l’intervento si rende necessario per riparare i danni subiti dalla strada a seguito dell’alluvione di maggio 2023, in particolare nel tratto compreso tra l’intersezione con via Quarantini e la rotatoria con via Pirandello, dove si sono verificati dissesti dovuti all’allagamento a seguito della fuoriuscita del Santerno. Tra i dissesti più marcati, avvallamenti e fessurazioni del piano viabile e banchine e fossati laterali con perdita di geometria e con presenza di fango e detriti.
La realizzazione dell’intervento consisterà quindi nella risagomatura e pulizia dei fossati di scolo laterali che risultano intasati, in quella delle banchine stradali, nel ripristino dei cordoli di delimitazione laterale e in quello del manto in asfalto mediante fresatura e rifacimento del tappetto di usura e della segnaletica orizzontale.
Nel frattempo, sempre a proposito di strade, è polemica sui fondi per la sistemazione delle arterie provinciali. L’ex vicesindaco Fabrizio Castellari, oggi consigliere regionale del Pd, punta il dito contro i tagli del Governo alle risorse destinate alla manutenzione straordinaria della rete viaria. Secondo i calcoli di Castellari, nel circondario imolese i tagli valgono circa 2,9 milioni in quattro anni, da qui al 2028, di cui circa 1,7 milioni nel 2025 e 2026.
"Si tratta in molti casi di fondi già assegnati, su cui erano state costruite progettazioni e procedure di gara – protesta Castellari – . Ora tutto viene rimesso in discussione, con ricadute immediate sulla vita dei cittadini e sull’economia locale. In particolare, saranno le aree interne, collinari e montane a pagare il prezzo più alto, proprio quelle che più hanno bisogno di una rete stradale sicura e funzionale. Siamo in una situazione drammatica che rischia di far saltare le infrastrutture locali, penalizzando l’intero Paese e minando il principio di leale collaborazione tra lo Stato e le autonomie territoriali. Così si indebolisce la capacità dei territori di garantire servizi fondamentali".
e. a.