ENRICO AGNESSI
Cronaca

La denuncia di Vacchi: "Lavori post alluvione, stanziati 15 milioni. E il Comune non li usa"

Il capogruppo di Fratelli d’Italia attacca l’amministrazione. Si tratta di fondi richiesti ma non ancora utilizzati visti i tempi lunghi. per progettare gli interventi e aprire i relativi bandi.

La denuncia di Vacchi: "Lavori post alluvione, stanziati 15 milioni. E il Comune non li usa"

La denuncia di Vacchi: "Lavori post alluvione, stanziati 15 milioni. E il Comune non li usa"

"Il Governo Meloni affida a Imola 15 milioni per il post-alluvione; e il Comune spende poco più di 290mila euro. Una beffa per i cittadini". È la sintesi di Nicolas Vacchi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, che mette in fila le tre ordinanze attraverso le quali la struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo negli ultimi mesi ha stanziato (sulla base delle richieste del Municipio) i fondi per la ricostruzione dopo il maltempo di maggio dello scorso anno. Si tratta di soldi che l’ente di piazza Matteotti, visti i tempi lunghi per progettare gli interventi e aprire i bandi, almeno per il momento è riuscita per l’appunto a spendere solo in minima parte.

Attraverso la prima ordinanza, la numero 6 del 2023 riferita agli interventi in somma urgenza, dell’importo aggiudicato dal Governo, pari a 806mila euro, "il Comune si è fatto erogare e ha utilizzato solamente 292mila euro euro", calcola Vacchi.

Il secondo provvedimento che finisce sotto la lente dell’esponente di FdI è l’ordinanza numero 13, emanata sempre lo scorso anno e riferita agli interventi urgenti su infrastrutture stradali e viarie. "Dell’importo aggiudicato dal Governo, pari 5,3 milioni, il Comune non ha ha utilizzato alcun importo, zero tondo", evidenzia Vacchi.

Idem per quanto riguarda poi il provvedimento più corposo, vale a dire l’ordinanza numero 19 emanata da Figliuolo a gennaio di quest’anno, riferita a ulteriori interventi di somme urgenze anche alla luce della seconda ondata di maltempo dello scorso novembre. Si tratta di un maxi-finanziamento da quasi nove milioni, nel quale sono compresi gli 8,5 milioni necessari alla messa in sicurezza del tratto urbano del fiume Santerno e per la quale è stata avviata la progettazione della parte di intervento relativa alla costruzione del nuovo muro a guardia del paddock dell’Autodromo.

"Dell’importo aggiudicato dal Governo, il Comune di Imola non ha ha utilizzato alcun importo, ancora zero tondo", protesta Vacchi, che per questo motivo parla nel complesso di "dato imbarazzante, specialmente dopo tutte le polemiche sollevate dal Pd e dalle liste stampella che in città hanno fatto poco o nulla di efficace per coloro che sono stati colpiti dall’alluvione".

Insomma, la lettura di Fratelli d’Italia è chiara: "Mentre le amministrazioni comunali rette dal Pd, prima tra quella di Imola con il sindaco Marco Panieri, non perdono occasione per lamentarsi, non muovendo un dito, il Governo ha stanziato moltissime risorse per l’alluvione. I ritardati o mancati rimborsi – è sempre l’analisi di Vacchi – sono attribuibili tutti alle strutture amministrative territoriali e alla farraginosità di certe piattaforme telematiche appartenenti alla Regione".

Sì perché, oltre al Comune, nel mirino di FdI finisce anche la Giunta del presidente Stefano Bonaccini. "A un anno dall’alluvione, i beni immobili (case, cantine, garage) non sono stati rimborsati in tempo, e forse questo è a causa dell’inefficienza della Regione a guida Pd? Ha svolto i propri compiti in tempo? Ha fatto le mappature delle aree? Ha implementato la piattaforma Sfinge? Ha messo a disposizione i dipendenti e funzionari che ancora sono impiegati per il sisma del 2012?".

E poi di nuovo sui sindaci: "Nonostante ci siano i soldi a disposizione, perché non li stanno usando per mettere in sicurezza il territorio? - domanda il capogruppo di FdI –. Perché Regione e Comune non aiutano il Governo mettendosi ad adempiere ai loro doveri per garantire che tutto funzioni e che i cittadini abbiano i finanziamenti? Per colpa politica del Pd, sembra che ci troviamo in una campagna elettorale perenne. Il problema è che tutto ciò non fa ridere, ma piangere".