
L’imprenditore era amministratore di fatto delle aziende di confezionamento abiti
Aveva accumulato debiti con il fisco per oltre 500mila euro e, per non pagarli, avrebbe ‘svuotato’ l’azienda. Come? Cedendo, di fatto solo sulla carta, i macchinari a una società di nuova costituzione e priva di debiti tributari intestata alla suocera, rimanendone comunque l’amministratore di fatto e svolgendo l’attività negli stessi locali, con gli stessi dipendenti e gli stessi clienti e fornitori.
I finanzieri del Comando provinciale di Bologna hanno scoperto un imprenditore di nazionalità cinese, titolare a Imola di due aziende di confezionamento abiti, autore secondo quanto emerso dalle indagini di un sistema fraudolento finalizzato a evadere il fisco attraverso il classico schema ‘apri e chiudi’.
Nello specifico, le Fiamme gialle della Compagnia di Imola hanno dimostrato che l’uomo, pur di sottrarsi alle procedure della crisi d’impresa e dell’insolvenza, avrebbe scientemente e sistematicamente pagato tutti i fornitori aziendali a eccezione del fisco, nei confronti del quale ha accumulato debiti per oltre 500mila euro. Come già accennato, avrebbe poi svuotato l’azienda cedendo, di fatto solo sulla carta, i macchinari a una società di nuova costituzione e quindi priva di debiti tributari, intestata alla suocera, rimanendone comunque l’amministratore di fatto e svolgendo l’attività all’interno dei medesimi locali, con gli stessi dipendenti e i medesimi clienti e fornitori.
Pertanto il titolare effettivo e la sua prestanome sono stati denunciati alla Procura di Bologna per sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Successivamente i militari hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, fino alla concorrenza di 315.169 euro. La misura ha permesso di sottoporre a sequestro trentasette macchinari per la cucitura degli abiti, un veicolo commerciale e tre conti correnti.
"Voglio complimentarmi con la Guardia di finanza per la brillante operazione – commenta il consigliere comunale e regionale della Lega, Daniele Marchetti –, che ha svelato l’ennesima truffa fiscale con il solito schema ‘apri e chiudi’. Il sequestro di macchinari e conti correnti dimostra che questo tipo di frodi possono essere combattute con successo, ed è un passo fondamentale per garantire una concorrenza più equa tra le imprese".
Marchetti rivendica come "da tempo" la Lega chieda "maggiori controlli sulle attività gestite da cittadini stranieri, proprio per prevenire comportamenti scorretti come questo, che danneggiano il mercato locale. Oggi – prosegue l’esponente del Carroccio – vediamo i risultati delle indagini, ma c’è ancora molto da fare per fermare definitivamente queste pratiche. Le aziende che rispettano le regole devono poter competere in un mercato giusto e trasparente".
Non si tratta, secondo Marchetti, solo di evasione fiscale: "In molte di queste attività, come ad esempio nella ristorazione e nel commercio, andrebbero fatti controlli anche sul rispetto delle normative igienico-sanitarie – conclude il leghista –, che spesso vengono trascurate: un’attenzione maggiore a questi aspetti sarebbe fondamentale per tutelare sia i consumatori che gli altri imprenditori che seguono le regole".