ENRICO AGNESSI
Cronaca

L’avviso di Domenicali : "Due corse in Italia? . Presto la scelta finale . Non sarà facile per me"

Le parole del presidente F1 fanno traballare le speranze per la gara 2026 "Il mio ruolo mi pone di fronte a tantissime richieste internazionali". Si allontana anche la possibilità di un posto a rotazione in calendario.

Il timoniere della Formula 1, l’imolese Stefano Domenicali

Il timoniere della Formula 1, l’imolese Stefano Domenicali

"Nei prossimi mesi affronteremo questa scelta: dal punto di vista umano non sarà facile, ma devo esercitare un ruolo internazionale che mi pone di fronte a tantissime richieste in giro per il mondo di Paesi emergenti che possono permettere alla F1 di crescere. È una valutazione che presto dovrò sciogliere come scelta definitiva". Sembrano lasciare poche speranze le parole pronunciate ieri dall’imolese Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato della Formula 1, sulle possibilità che dal 2026 l’Enzo e Dino Ferrari resti nel Circus assieme a Monza, quest’ultima forte però di un contratto da poco rinnovato fino al 2031.

"L’Italia ha sempre rappresentato e rappresenterà in futuro una parte importante della Formula 1 – è la premessa di Domenicali, intervenuto ai microfoni de ‘La Politica nel pallone’ su Radio Rai Gr Parlamento –. Sarà sempre più difficile avere due gare nello stesso Paese perché l’interesse sulla Formula 1 sta crescendo ed è una situazione che dovremo affrontare nei prossimi mesi. È difficile che possa continuare per tanto tempo".

Poi le parole di gratitudine, espresse già in altre occasioni, per quanto fatto dalla ‘sua’ città nel 2020. "Non dimentico che Imola ha risposto in un momento di grande difficoltà, quello del Covid – ha aggiunto Domenicali –. Quando c’è stato bisogno di trovare posti nuovi, hanno risposto immediatamente con l’entusiasmo e la capacità di una città intera".

Alla fine però, mentre nel recente passato il capo della Formula 1 si era detto "al lavoro per trovare una soluzione" alla complicata permanenza di Monza e Imola in calendario, evocando tra le righe la possibilità della rotazione tra circuiti storici europei, questa volta Domenicali è sembrato voler imboccare una strada diversa. E ha parlato, per la prima volta, delle difficoltà umane (ai microfoni di Radio Rai Domenicali ha ricordato anche che la moglie è di Monza) della scelta.

Cosa succede adesso? Difficile dirlo. Proprio ieri, pochi giorni dopo la sua visita all’Enzo e Dino Ferrari, il commissario dell’Automobile club d’Italia, Tullio Del Sette, ha ribadito come il Gran premio del made in Italy e dell’Emilia-Romagna rappresenti una "straordinaria occasione per affermare, attraverso lo sport automobilistico, il valore del nostro Paese e la capacità delle sue istituzioni di operare in sinergia".

Il gioco di squadra nato ai tempi del Governo Conte e diventato ancora più solido con l’esecutivo Draghi, rischia però ora di venire meno. Se davvero così fosse, probabile che nelle prossime settimane si prepari il terreno all’addio di Imola al Circus. E si elabori una strategia di uscita per evitare strappi e costruire nuove scene madri come quella del foglio ‘Imola is lost’ con il quale nel 2006 l’allora patron della F1, Bernie Ecclestone, congedò il compianto sindaco Massimo Marchignoli e con lui una città rimasta lontana dai riflettori per i successivi 14 anni.