Lui ucraino, lei è russa. Uniti dalla musica

Oleksandr Semchuk e Ksenia Milas, sposati, sono violinisti e abitano in città. "Invito al dialogo: è una tragedia da entrambe le parti"

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Lei, Ksenia Milas, è russa, lui, Oleksandr Semchuk, è ucraino. Sono moglie e marito dal 2009 ed entrambi violinisti.

Sono i protagonisti dello show ‘La musica che unisce’, una campagna per la pace, che parte oggi a Sanremo. La coppia, che abita nella nostra città, vive con tensione ciò che accade in Ucraina. Il paese natale di Oleksandr, dove vivono alcuni familiari, è stato bombardato.

"Noi siamo un esempio di amore tra due persone di Paesi in guerra. Il mio appello è per il dialogo", dice Semchuk. "Le tensioni c’erano da anni, ed era difficile dare torto o ragione a qualcuno. Mio marito ha parenti in diverse parti dell’Ucraina. Il primo bombardamento ha coinvolto l’aeroporto della sua città natale", racconta lei.

"Le bombe sono cadute vicino alla casa della mia sorellastra a Ivano–Frankivs’k", sottolinea Oleksander ricordando di aver sentito subito al telefono la donna. "È una tragedia da entrambe le parti – prosegue Ksenia –. In Ucraina la situazione è tragica: muoiono i civili e abbattono i monumenti, che testimoniano la loro storia e la loro cultura. Sono due popoli fratelli: molti russi hanno parenti in Ucraina e viceversa. I miei nonni, ad esempio, erano di Odessa, ma io sono russa. La guerra è il modo sbagliato per risolvere le crisi".

La coppia sottolinea che questa è la guerra di Putin e non del popolo russo:. "Alcuni miei amici di San Pietroburgo sono usciti per pochi minuti in strada, mostrando un cartello per la pace e sono stati arrestati – dice Ksenia –. La maggior parte dei russi è contro la guerra. Come anche tanti soldati. Molti sono stati mandati a combattere senza sapere cosa stesse accadendo veramente, hanno pensato si trattasse di una esercitazione. Molti hanno abbandonato le armi, perché non vogliono sparare agli ucraini".

La coppia è critica anche con chi vuol boicottare la Russia colpendo la sua cultura: "Chi insulta il popolo russo è fuori di testa e ignorante", dice lei. "Boicottate chi sta con Putin, ma non la cultura. È come se per protestare contro la Germania di Hitler non dovessimo più suonare Schubert, Brahms o Bach o leggere Nietzsche", sottolinea lui. Ora il concerto per la pace, poi Ksenia e Oleksandr si recheranno al confine con la Polonia per accogliere alcuni familiari in fuga. "Alcuni parenti di mio marito saranno ospitati in Polonia, altri li porteremo a casa da noi", dice Ksenia.

Oleksandr e Ksenia hanno rapporti molto stretti con la nostra città: lui è stato per anni docente di violino all’Accademia Internazionale ‘Incontri con il Maestro’, e lei ha tenuto lezioni nel medesimo istituto universitario. In particolare Semchuk, 46 anni, è stato coordinatore del Dipartimento d’archi dell’Accademia imolese e ha tenuto masterclass a Parigi e Londra. Suona il violino da quando aveva 4 anni. Sua moglie Ksenia ha suonato come solista in diversi Paesi europei ed è stata solista con l’Orchestra nazionale accademica e l’Orchestra Filarmonica di san Pietroburgo.