Imola, schiaffi e insulti razzisti ai bimbi. Maestra arrestata

La donna, 55 anni, è finita ai domiciliari. Secondo le accuse, le vessazioni proseguivano da tre anni. "Questo fa il ballo dell'Africa nera"

Un caso simile avvenuto a Monza

Un caso simile avvenuto a Monza

Imola, 17 dicembre 2018 - Le violenze fisiche e verbali, così come le umiliazioni e gli insulti anche e sopratttutto a sfondo razziale proseguivano dal 2015. E più di una volta la segnalazione era arirvata alle autorità scolastich, ma nessuno aveva mai ritenuto necessario intervenire. Invece, ora, su disposzione del Gip di Bologna, la maestra di una scuola materna statale di Imola, 55 anni,  è finita agli arresti domiciliari. E' accusata di lesioni personali aggravate e maltrattamenti su minori aggravati dall'odio razziale e dal fatto di essere stati commessi in un istituto di formazione.

 "La sequenza ininterrotta di vessazioni fisiche e morali fa desumere che l'esercizio di violenza fisica e le aggressioni verbali, anche a sfondo razzista - scrive il gip nell'ordinanza - costituiscano il nucleo essenziale del metodo deviante" seguito dall'indagata nell'interpretare il proprio ruolo di maestra. I piccoli sotto la custodia della maestra, è bene ricordarlo, hanno dai 3 ai 5 anni.

"Perché lei non sta ferma... lei butta giù tutto. Anche quando mangia, fa il ballo dell'Africa... dell'Africa nera! Il ballo del qua qua!": ecco una delle frasi intercettate e finite nell'ordinanza del Gip. Dalle registrazioni audio agli atti degli inchiesta, sottolinea il Gip, emergono maltrattamenti verbali, insulti e minacce, "che quando sono rivolti a bimbi di colore assumono inflessioni particolarmente razziste", nei loro confronti e in quelli dei genitori. "Dal Marocco, dalla Tunisia, dall'Algeria... Venite qui a fare... delle idiozie!", una delle altre frasi intercettate. E ancora: "Se i tuoi genitori facevano un po' di scuola erano molto più intelligenti invece di trattarti così... ti riducono come una larva, che non hai voglia di fare niente! Solo disturbare la quiete pubblica, fortuna che c'è la polizia! Al loro Paese!".

Nel giugno del 2016 un gruppo di genitori aveva segnalato il comportamento violento della maestra alle autorità scolastiche, ma segnalazione, però, non ha avuto seguito perché "avevano ritenuto la non sussitenza di elementi tali da supportare l'eventuale apertura di un accertamento ispettivo". Lo scorso luglio i genitori i cui figli avevano appena terminato la scuola sono andati dritti in commissariato. E sono state installate telecamere nascoste nella sezione incriminata.

Tra gli episodi avvenuti il mese scorso, gli investigatori segnalano strattoni, schiaffi, colpi "simili a quelli di karate", insulti come "stupido, imbecille, str...a, deficiente, disgraziato, cretino, idiota e scemo", minacce di ritorsioni a un bambino che aveva raccontato ai genitori dei maltrattamenti subiti.

Il punto - rileva il Gip - sta nella frustazione della donna che "si sente umiliata perché costretta a prendersi cura di bimbi non italiani, 'gentaglia' al pari dei loro genitori, colpevoli di inquinare la scuola e fare sì - secondo lei - che i genitori italiani non iscrivano i propri figli alla 'sua' scuola". Dunque la maestra, con i suoi comportamenti, non ha causato alle sue piccole vittime soltanto danni fisici come "piccole lesioni, lividi e graffi", ma anche morali, con comportamenti che secondo il pm potrebbero avere "un potenziale effetto devastante sullo sviluppo psicofisico dei minori".

IL PROVVEDITORATO -  Il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Bologna, Giovanni Schiavone, "piena collaborazione alla magistratura se saremo chiamati in causa, come è ovvio che sia" e tiene anche a specificare che la segnalazione del 2016 era stata archiviata perché "si trattava di una segnalazione relativa a un diverbio, avvenuto all'uscita da scuola, tra la maestra e i genitori".

IL COMUNE - "Notizie di questo genere lasciano letteralmente sgomenti per l'assoluta gravità delle accuse rivolte all'indirizzo di chi dovrebbe, invece, occuparsi del sereno inserimento educativo dei piccoli alunni nel sistema scolastico e più in generale all'iniziale interazione con la società", tuona l'assessore alla Scuola, Claudio Resta. A nome dell'Amministrazione comunale Resta ha espresso "la massima solidarietà alle famiglie coinvolte nella triste vicenda e alla dirigente della scuola d'infanzia statale cittadina", confermando il pieno appoggio del Comune "a supporto dell'attività di indagine svolta dalle autorità competenti e dagli uffici ministeriali pertinenti".