Multe Imola, effetto Covid: incassi dimezzati

Degli oltre tre milioni preventivati a inizio anno , ne sono entrati circa la metà nelle casse del Comune. Giù anche la tassa di soggiorno

Incassi dimezzati nell'anno del Covid

Incassi dimezzati nell'anno del Covid

Imola, 17 maggio 2021 - Calano inevitabilmente, nell’anno della pandemia e del ‘tutti a casa’, le multe fatte dalla Polizia locale agli automobilisti. Come emerge dal rendiconto approvato nei giorni scorsi dalla Giunta, chiuso comunque con un avanzo di bilancio ‘libero’ pari a 4,5 milioni, dalle sanzioni al codice della strada il Comune ha incassato ‘solo’ 1,6 milioni nel 2020. Una cifra di per sé non bassissima, visto che il bilancio consuntivo 2019 si era chiuso a quota 1,9 milioni. Ma comunque ben lontana dagli oltre 3 milioni messi in preventivo a inizio 2020, somma poi rivista la scorsa estate, quando i tecnici del Comune l’avevano ribassata a 1 milione 930.500 euro. Sempre guardando ai conti del Municipio, che come già detto si sono chiusi comunque senza patemi nel 2020, a fare le spese del lockdown sono state fatalmente le rette scolastiche. Nell’epoca degli istituti chiusi e della didattica a distanza, da refezione, nido e trasporti e servizi educativi estivi il Comune ha avuto indietro solo 2,3 milioni rispetto ai 4 preventivati a inizio 2020, ma comunque in linea con lo scostamento di bilancio fatto a metà anno. Sempre con riferimento alle entrate extra-tributarie del Comune, crolla la voce di entrata relativa ai teatri: la stagione dello Stignani azzoppata ha avuto ripercussioni evidenti nel bilancio: i proventi stimati in oltre 383mila euro non hanno raggiunto, a consuntivo, nemmeno un decimo di quanto previsto. E, conti alla mano, risulta evidente anche come la gestione delle Zoo Acquario (178 euro di proventi a fronte di costi superiori ai 44mila euro) sia diventata insostenibile nel 2020, tanto che il Comune ha decretato la chiusura della struttura. D’altra parte , nel 2020 ci sono state anche minori spese per il Municipio. Quelle non imputabili alla pandemia, come le dimissioni di personale avvenute nel corso del 2020 e le mancate assunzioni rispetto a quanto previsto dal bilancio di previsione. Ma anche quelle strettamente legate all’emergenza sanitaria, quali i contratti per la refezione scolastica o il trasporto degli studenti. Pochi anche i cantieri partiti lo scorso anno. Le spese per investimenti attivate nel 2020 hanno sì toccato quota 17,4 milioni, ma sulla base dei cronoprogrammi dei lavori solo 5,4 milioni sono stati già impegnati mentre gli altri 12 milioni risultano reimputati al 2021-2023. Tornando alle entrate del Comune, non ci sono invece grosse sorprese dai proventi da tasse e imposte locali. Gli scostamenti più rilevanti riguardano Imu, Tari e Tasi, ma erano già stati ammortizzati a metà 2020, con previsioni ampiamente riviste al ribasso. L’imposta di soggiorno è invece esemplificativa delle difficoltà attraversate dal settore alberghiero: stimato all’inizio dello scorso anno in 230mila euro, il gettito previsto era stato ribassato a soli 80mila euro a metà 2020. Al 31 dicembre, complice il ritorno del Circus della Formula 1 in autunno, si è invece superata quota 140mila euro.