"Non fate il cenone da soli in casa". Capodanno, i consigli dell’Ausl

Lo specialista Rangoni: "Sì al momento conviviale con familiari e qualche amico. Tutelate gli anziani. Fare il tampone prima e dopo San Silvestro non ha senso: serve solo se si hanno dei sintomi"

Roberto Rangoni

Roberto Rangoni

"Non fate Capodanno da soli in casa. Invitate qualcuno, ma siate prudenti". Il consiglio arriva dal dottor Roberto Rangoni, ex responsabile della Prevenzione delle malattie infettive all’Ausl di Imola e ora consulente dell’Azienda per l’emergenza pandemica.

Dottore, lo scorso anno non si potè fare nulla. Quest’anno, ammesso che qualcuno a Imola abbia ancora intenzione di fare il cenone di San Silvestro, cosa possiamo suggerirgli?

"Speravamo in una situazione migliore, ma il virus ci ha rovinato le feste, con questa esplosione di casi e le nuove varianti. C’è però una buona notizia: è chiaro che in questo periodo la gente si vede di più e aumentano le possibilità di contagio, ma ci sono molti vaccinati, anche con la terza dose. I casi gravi sono pochi: c’è molta paura, lo vediamo, non siamo tranquillissimi ma ci accontentiamo".

Quindi, per il cenone?

"Limitare i contatti: io dico no a feste con 100 persone al chiuso, e questo è un invito fatto da esperti che noi raccogliamo volentieri. Quindi sì alla cena con i familiari, tutelando i grandi anziani e i fragili, e sì alla cena al ristorante con due amici. Viceversa, non è una buona idea chiamare quaranta persone a casa. Chi è ammalato resti a casa, poi bisogna evitare amici con sintomi o febbre".

Ma a tavola si rischia il contagio?

"Lo sappiamo, è così: senza mascherina, con la gente vicina, il rischio c’è. Il pasto conviviale è un momento di rischio: d’altra parte, il virus si trasmette per via aerea. E quindi: mantenere le distanze, aerare i locali, disinfettare le mani, indossare le mascherine, sono condotte che servono sempre. Ma è senz’altro vero che occorre anche un po’ di relax, con gli effetti gravi del virus che sembrano lontani. Dovremmo magari cambiare anche mentalità nei confronti del Covid, perché sembra che sia diventato meno pericoloso. Che sia così per via dei vaccini o perché si sta trasformando, dovremo studiarlo. ma sembra che le cose vadano così, e questa è un’altra buona notizia".

E delle lunghe file per i tamponi fuori dalle farmacie anche a Imola cosa pensa?

"Dopo l’eventuale cena di Capodanno andrebbe evitato di farsi prendere dal panico e precipitarsi a fare il tampone. Anche il tampone fatto prima della cena non serve a nulla. Se è positivo, c’è il contagio e uno si adegua. Se è negativo, scatta una falsa sicurezza, però il virus può esserci ugualmente, magari con una bassa carica virale. Il tampone fatto dopo il cenone è anche controproducente: si va a saturare il sistema e si toglie spazio a chi ne ha veramente bisogno. Lo si faccia se si hanno sintomi: pensare che il tampone salvi qualcosa è un’idea sbagliata".

Maurizio Marabini