Proteste allo Scappi, scatta l’occupazione

Gli studenti dell’alberghiero chiedono nuove regole per gli stage e aule più confortevoli: "Infiltrazioni d’acqua e problemi strutturali"

di Claudio Bolognesi

Un controllo su sicurezza e rispetto orario degli stage, l’apertura del bar scolastico non soltanto agli insegnanti ma anche gli studenti, lo stop alle imposizioni sul dress code. Sono questi alcuni dei temi che hanno portato gli studenti dell’Alberghiero "Bartolomeo Scappi" ad occupare ieri mattina l’istituto, accusando anche, dicono, "problemi strutturali che vanno dalle infiltrazioni di acqua in diverse aule a pannelli del controsoffitto instabili, che rischiano di cadere sulle nostre teste". Il lunghissimo colloquio con la dirigente Patrizia Parma si è protratto per oltre quattro ore già dalle prime ore di ieri, ma senza che siano stati trovati punti d’incontro sufficienti per interrompere l’occupazione che gli studenti si dicono pronti a portare avanti "ad oltranza".

"Non ragioniamo per giorni, ma per obiettivi", ha detto al Carlino uno dei portavoce degli studenti. Chi invece ha partecipato al confronto con la dirigente parla di "passi avanti su alcuni punti", ma proprio la preside Parma, prima di entrare nel cuore delle problematiche, ha tenuto a sottolineare la sua amarezza.

"Il problema di fondo è che i ragazzi hanno scelto di fare occupazione senza prima manifestare esplicitamente nessuno dei loro malumori. Mai nessuno è venuto a chiedere un incontro – spiega la dirigente –. E dire che la mia porta è sempre aperta, e che se anche un solo studente mi chiede di parlare, abbandono quello che sto facendo e lo ricevo".

Nel corso del primo, lungo incontro si è parlato degli stage ("veniamo ’sfruttati’, spesso le 40 ore di lavoro, massimo 8 al giorno, diventano giornate da 11 ore di lavoro senza nessuna retribuzione"), è stata richiesta una commissione studenti-insegnanti "che vigili sui luoghi dove andremo a svolgere gli stage", spiegano i ragazzi, ma anche di una gestione differente del bar dell’istituto "al momento accessibile solo agli insegnanti". Sotto la lente degli studenti anche "le imposizioni sul dress code come i capelli lunghi vietati agli studenti maschi che vanno in cucina".

"Sul dress code ho ereditato un regolamento, mi sembra corretto che così come le ragazze possono entrare in cucina legandosi i capelli, lo stesso possa valere anche per gli uomini", è l’apertura della dirigente Parma che sul bar spiega che "non c’è lo spazio fisico per allestirlo". "Ho detto ai ragazzi che mi sto adoperando perché appena in possesso dell’attrezzatura e dello spazio idoneo, apra", sottolinea la preside auspicando che si arrivi ad un punto di incontro. "Sto tornando anche adesso (ieri pomeriggio, ndr) a scuola per parlare con i ragazzi, mi auguro che si trovi una quadratura del cerchio e che l’attività didattica possa ripartire", conclude la dirigente scolastica.