Quattro Castelli: è crisi: "Dipendenti a rischio e i loro Tfr utilizzati per pagare altri debiti"

I sindacati sul piede di guerra per la situazione della coop sociale. Cgil, Cisl e Uil: "Non ci sono prospettive concrete per il futuro . Nonostante gli ordinativi di lavoro, si va verso il fallimento".

Quattro Castelli: è crisi: "Dipendenti a rischio e i loro Tfr utilizzati  per pagare altri debiti"

L’attività di lavanderia industriale per gli enti pubblici. e i privati

Sindacati sul piede di guerra per tutelare i dipendenti della cooperativa sociale ‘I Quattro Castelli’ di Toscanella di Dozza. È uno scenario cupo quello che riguarderebbe la realtà, nata nel 2003 con sede legale a Castel San Pietro Terme e operativa nella frazione dozzese, formata da educatori professionali, responsabili di attività assistenziali e persone disabili o socialmente disagiate. In totale, da visura camerale di quest’anno, 38 persone. Una forza lavoro impiegata per svolgere l’attività di lavanderia industriale per enti pubblici (tra questi anche l’Asp del circondario imolese, ndr) e privati. Con tanto di laboratorio occupazionale interno, gestito in convenzione con Ausl e Asp, che occupa per piccole mansioni alcune persone con diversi livelli di disabilità.

"Funzione pubblica Cgil Imola, Cisl Fp area metropolitana, Uil Fpl si sono attivati da mesi per la tutela e la salvaguardia dei lavoratori della cooperativa – scrivono in una nota congiunta i sindacati –. Un tavolo che vede coinvolti anche la cooperativa, Legacoop Imola, la Città Metropolitana, il Circondario, le Asp e le amministrazioni comunali del territorio. Gli unici a non attivarsi, però, sono stati proprio i referenti della stessa Coop".

Già un paio di anni fa, in concomitanza con il periodo di maggiore incremento dei costi energetici, le prime avvisaglie di difficoltà: "Da quel momento la situazione è solo peggiorata – continuano Mirco Sergi, Elisa Checcoli e Giuseppe Rago –. Non vi sono prospettive per il futuro nonostante gli esistenti ordinativi di lavoro. Gli stipendi sono diventati solo degli acconti e non vengono neppure pagati con regolarità. Non rileviamo una vera disponibilità della cooperativa a trovare soluzioni almeno di medio periodo".

Ma ci sarebbero ulteriori elementi emersi nel corso di un incontro avvenuto qualche giorno fa: "Abbiamo scoperto che i Tfr, che dovevano essere accantonati dalla ditta e sono di proprietà dei lavoratori, non esistono più – attaccano Cgil, Cisl e Uil –. Sono stati utilizzati per pagare debiti accumulati così come parte degli stipendi che dovevano essere versati ai lavoratori. Pare, inoltre, che per la ‘Quattro Castelli’ ci siano anche segnali di sofferenza sul sistema creditizio con conseguenti e ulteriori ricadute sulla liquidità aziendale".

Un quadro allarmante per il futuro del personale: "Dopo diversi incontri possiamo dire che la soluzione della vicenda è ancora lontana e senza risposte concrete – sottolineano –. Probabilmente l’unica direzione sensata per garantire un reddito ai lavoratori è quella del fallimento con copertura economica dei lavoratori tramite ammortizzatori sociali".

Ma non è tutto: "Ora diciamo basta – concludono Sergi, Checcoli e Rago –. Attiveremo una decisa fase di mobilitazione per supportare chi opera all’interno del sito, tra cui anche persone fragili, permettere di pagare gli stipendi e ridare dignità ai lavoratori della Quattro Castelli".