San Domenico, confermate le due stelle

Mezzo secolo di vita da celebrare, nonostante le difficoltà del momento, nel firmamento dei grandi. Il San Domenico (nella foto gli chef Max Mascia e Valentino Marcattilii), che proprio quest’anno spegne 50 candeline, si tiene le due stelle Michelin. La conferma è arrivata ieri, durante l’evento di presentazione della ‘mitica’ guida. "L’eleganza del San Domenico – secondo l’ispettore della Michelin – proietta il cliente in un’altra era, quella di una ristorazione ‘classica ad effetto’, dove chiunque si sente consigliato, coccolato, ospitato. La filosofia di questo tempio dell’alta cucina italiana, per quanto possa apparire innovativa, ruota da cinquant’anni attorno al territorio e sul reperimento di materie prime di grande qualità".

Il San Domenico apre i battenti il 7 marzo 1970 per volontà di Gianluigi Morini, grande appassionato di arte e bellezza. Il San Domenico vede scelte gastronomiche che dapprima tendono a contemperare i sapori della tradizione con la cura e il gusto della cucina di casa. In seguito Morini si rivolge all’esperienza di Nino Bergese, grande cuoco che vantava una carriera di prestigio nelle cucine di re e potenti italiani e stranieri.

L’idea era quella di dare a tutti la possibilità di conoscere e apprezzare la grande cucina delle case nobiliari italiane. Il rapporto di Bergese con Valentino Marcattilii, il giovane cuoco che aveva assunto la responsabilità della cucina, era straordinario e l’intesa magnifica e quello che scaturì fu un primo caso in Italia di ristorazione che sdogana il concetto tutto romagnolo di trattoria, a favore di un’esperienza curata e raffinata, che non invidia niente ai cugini francesi.