Imola, paziente salvato con i mini bisturi

Rivoluzionario intervento nel reparto di Gastroenterologia

L’equipe che ha eseguito il delicato intervento

L’equipe che ha eseguito il delicato intervento

Imola, 27 giugno 2018 - Bisturi miniaturizzati che staccano con grande precisione, millimetro per millimetro, il tumore senza romperlo. E così l’intervento è curativo e si consegna un pezzo unico per l’esame istologico. E’ con questa tecnica che alla Gastroenterologia di Imola è stato realizzato con successo un «intervento rivoluzionario» su un tumore dello stomaco, annuncia la Ausl.

Questa tecnica è in uso da circa due anni in città, ed è eseguita in pochi centri specializzati in Italia, ma stavolta «è stato un impegno di notevole complessità, di una durata da record, ben 10 ore. Avevamo eseguito interventi simili in precedenza, ma questo è stato di eccezionale complessità tecnica a causa dalla posizione del tumore e dalla sua estensione. Si può giustamente affermare di aver scritto una pagina di buona sanità a Imola, con attrezzature d’avanguardia e operatori esperti», spiega con soddisfazione Pietro Fusaroli, direttore della Gastroenterologia imolese che ha coordinato l’intervento.

E il paziente ringrazia: medici e infermieri «hanno fatto un lavoro eccezionale e mi hanno rimesso in piedi in un tempo record», racconta Marco, 72enne imolese affetto da tumore dello stomaco a cui avevano diagnosticato un carcinoma del cardias, malattia particolarmente insidiosa non solo per la sua natura maligna ma anche perché la posizione al passaggio tra l’esofago e lo stomaco avrebbe richiesto un intervento chirurgico molto pesante e con esiti incerti sulla ripresa della salute, già minata da alcune precedenti disavventure e dal sovrappeso.

"Ma alla fine è andato tutto per il meglio". Grazie a questa tecnica con i mini-bisturi nella maggior parte dei casi non è necessario eseguire ulteriori interventi né chemioterapie, consentendo di lasciare intatti l’organo e la sua funzione. L’impiego dei bisturi miniaturizzati non è applicabile a tutti i tipi di tumore, «ma quando si può usare questa tecnica il vantaggio per il paziente è notevole rispetto alla chirurgia tradizionale», evidenzia Sandro Sferrazza, medico dell’Unità operativa complessa di Gastroenterologia dell’Ausl di Imola che ha eseguito l’intervento.

La tecnica della dissezione sottomucosa per via endoscopica consente in particolare di asportare tumori anche molto estesi, purché non siano troppo profondi e non abbiano ancora provocato metastasi, utilizzando la gastroscopia o la colonscopia, a seconda della sede del tumore. Fusaroli ringrazia in particolare le infermiere che si sono alternate nel corso della giornata in sala operatoria e i colleghi anestesisti «che ci hanno consentito di lavorare in condizioni perfette garantendo sempre l’assoluta sicurezza per il paziente. Avevamo preventivamente discusso collegialmente con i colleghi della Chirurgia e della Oncologia quale fosse l’intervento migliore da adottare – conclude –. La buona riuscita dell’intervento è stata la conferma che abbiamo fatto la scelta giusta. Il benessere del paziente, che dopo pochi giorni dall’intervento era già a casa, è stata la ricompensa più grande».