
Taglio del nastro con foto e cimeli di ’Racing in Frame’. Presente la moglie Nadia Padovani. L’assessora Penazzi: "Simbolo di passione, determinazione e legame forte con la sua città".
È stata inaugurata ieri mattina al Museo Checco Costa dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola la mostra fotografica e di cimeli ‘Racing in Frame’. Una full immersion nella storia della Gresini Racing, team di MotoGP fondato nel 1997 dal due volte campione iridato della 125cc e imolese doc Fausto Gresini, scomparso nel febbraio 2021 a causa del Covid. L’esposizione, aperta al pubblico fino al 31 agosto tutti i giorni dalle 11 alle 18 con biglietto di ingresso a pagamento (previste varie riduzioni e gratuità per giovani, residenti, studenti, disabili e Motoclub, ndr), si sposterà dal 20 settembre al 12 ottobre a Palazzo del Podestà di Faenza, a pochi chilometri dalla sede della scuderia. Una bella d’idea con la triangolazione operativa tra Gresini Racing, If Imola Faenza Tourism e Comune di Imola sotto l’egida di Terre&Motori. Un viaggio a ritroso nella straordinaria carriera di Fausto Gresini e della sua squadra corse attraverso tre sezioni tematiche allestite negli spazi museali.
Prima quella dedicata agli inizi di Fausto pilota, poi, il suo passaggio dietro la scrivania come team manager. Un’esperienza, portata al debutto nel 1997 nella classe 500cc da Alex Barros in sella alla Honda, impreziosita da risultati eccellenti e ben quattro titoli mondiali piloti: Daijiro Kato nella 250cc (2001), Toni Elias in Moto2 (2010), Jorge Martin in Moto3 (2018, con anche la gioia per l’alloro della classifica riservata ai team) e Matteo Ferrari in MotoE (2019). Ma anche da lutti tremendi che, oltre a Gresini, hanno portato via in pista Kato e Marco Simoncelli. Non meno importante, la terza sezione incentrata sull’attualità del team guidato da Nadia Padovani, moglie di Fausto, che ne ha raccolto le redini insieme ai figli pochi mesi dopo la sua prematura scomparsa.
Una scelta di vita contro ogni pronostico quella della Padovani, prima donna della storia al comando di una scuderia del motomondiale. E il tempo, neanche troppo a dire il vero, le ha dato ragione nel solco tracciato dal marito. Dall’emozione della vittoria in Qatar di Bastianini al debutto della stagione 2022 motorizzata Ducati, con il pilota poi terzo nel mondiale e la squadra al vertice della graduatoria dei team privati del circus, all’ascesa di Alex Marquez.
Il capolavoro? L’ingaggio del campionissimo Marc Marquez nel 2024 con un altro terzo posto assoluto in classifica. Per non parlare di questo 2025 con Alex Marquez in seconda piazza nella griglia iridata e vittorioso, per la prima volta in carriera in MotoGp, a Jerez: "Con questa mostra nell’autodromo della nostra città vogliamo onorare il ricordo di Fausto, il suo grande sogno e quanto abbiamo fatto da quando lui non c’è più – ha detto la Padovani –. Noi di mondiali non ne abbiamo ancora vinti ma continueremo a provarci. L’accoppiata 2024 con i fratelli Marquez? Una cosa clamorosa. Ma anche quest’anno stiamo andando forte".
Le ha fatto eco l’assessora Elena Penazzi: "Per Imola e tutto il nostro territorio, Fausto non è stato solo un campione e un grande uomo del motorsport ma un simbolo di passione, determinazione e legame profondo con la sua città – ha aggiunto –. Continuiamo ad onorare la sua memoria con gesti concreti: dall’intitolazione dell’ex Variante Alta del circuito, ora Curva Gresini, al murale".
Senza dimenticare che proprio nella terrazza del Museo Checco Costa fu dato l’ultimo saluto a Gresini. Per Lorenzo, primogenito dell’ex fuoriclasse: "In mostra ci sono gli anni più importanti della storia della Gresini Racing – ha sottolineato –. È l’eredità lasciata da Fausto. Per noi è bello ricordarlo così". Tute, caschi, trofei, guanti, carene, bottiglie di champagne da podio autografate e tantissime moto. Ma anche i quadri che ripercorrono la gloriosa stagione del 2024, condita dall’hashtag #facciamouncinema, e splendidi filmati. Un ponte tra passato e presente per rispolverare, con gli occhi lucidi, le istantanee di una delle storie più belle di sport e di vita tutta ‘made in Romagna’. La Terra de Mutor.