Violenza sulle donne a Imola, è allarme

Ogni anno sono circa in 150 a rivolgersi al pronto soccorso

Al via una campagna di sensibilizzazione su tutto il territorio

Al via una campagna di sensibilizzazione su tutto il territorio

Imola, 29 giugno 2018 - Ogni anno circa 150 donne si rivolgono al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Scaletta per essere curate a seguito di episodi di violenza familiare. E oltre 30 di loro richiedono di essere messe in protezione, tutelando se stesse e i figli, che spesso vivono il grave disagio della convivenza in un clima di costante tensione. A rivelare il dato, che testimonia come il territorio imolese non sia esente dalla violenza di genere, è Anna Ortolani, assistente sociale, referente dell’Azienda servizi alla persona (Asp) sul fenomeno del maltrattamento. L’occasione di fare il punto della situazione è stata la presentazione, avvenuta l’altra sera a Palazzo Sersanti e promossa dal Tavolo tecnico di contrasto alla violenza di genere, del progetto ‘Diamoci un taglio’.

Si tratta di una campagna di sensibilizzazione contro la violenza maschile sulle donne promossa da Ausl, Asp e associazioni anti-violenza locali (Trama di Terre e Perle donne) che coinvolge i professionisti della bellezza, nello specifico i parrucchieri, con l’obiettivo di allargare sempre di più la rete di solidarietà per intercettare il disagio e poter fornire utili informazioni sulle risorse di sostegno e protezione presenti nel nostro territorio che si occupano di questo grave problema.

«La violenza sulle donne – ricordano i promotori dell’iniziativa – non è una emergenza, ma una realtà più diffusa di quanto si pensi. ogni anno sono più di 100 le donne uccise in Italia ed in Europa, ed è la prima causa di morte e di invalidità permanente per le donne dai 16 ai 44 anni. Un fenomeno che prescinde dal colore della pelle, dalla religione, dalla appartenenza sociale, dal livello di istruzione e dalle fasce di età. La maggior parte degli episodi si consuma fra le mura domestiche».

Ed è proprio partendo da questa situazione, e dai dati relativi al territorio imolese elencati all’inizio, che è nata l’idea di coinvolgere i professionisti della bellezza: in uno spazio, fuori da luoghi istituzionali, dove ci si dedica del tempo e ci si prende cura di se stessi, donne e uomini hanno la possibilità di potersi confidare per avere utili riferimenti ed essere ulteriormente sensibilizzati sul tema. A tutti i parrucchieri e parrucchiere che hanno aderito all’iniziativa, saranno fornite locandine e apposite vetrofanie. E’ già stata attivata anche una pagina Facebook dedicata all’iniziativa (diamociuntaglioimola) e verranno organizzati dei corsi di formazione specifici e mirati, proprio per aiutare gli stessi parrucchieri a fornire le corrette indicazioni al riguardo, fornendo materiale informativo. Il progetto prevede, in questa prima fase, il coinvolgimento dei parrucchieri e, in un secondo momento, anche degli istituti di bellezza. «C’è ancora molto da fare in termini culturali – ammettono dal Tavolo tecnico di contrasto alla violenza di genere –, ma allargare la rete di solidarietà e rendere tutti più consapevoli è un passo importante verso una necessaria rivoluzione culturale».