Zona rossa Imola: stop asili da lunedì. Negozi chiusi da oggi, parrucchieri da sabato

Retromarcia rispetto a quanto comunicato martedì dal sindaco metropolitano Merola: la Regione fa slittare alcune serrate Rabbia dei genitori, disorientati dai cambi. Il primo cittadino di Medicina Montana ri: "Così si rischia di spaccare la comunità"

Il governatore  Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini

Il governatore Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini

Imola, 4 febbraio 2021 - È una zona rossa con qualche sfumatura polemica quella che, al termine di una mezza giornata turbolenta, viene dipinta dalla Regione per Imola, circondario e resto della provincia di Bologna. Martedì tutto sembrava fatto, con chiusura dei negozi ritenuti non essenziali, dei nidi e delle materne già a partire da oggi. Ieri invece, anticipati almeno in parte in mattinata dal sindaco metropolitano, Virginio Merola, che in questi giorni aveva chiesto a gran voce il giro di vite, sono arrivati i correttivi: i centri estetici e tutti i negozi, a parte quelli di generi alimentari, dovranno abbassare le serrande a partire da oggi; ma barbieri e parrucchieri saranno chiusi solo da sabato, mentre lo stop per nidi e materne slitta addirittura a lunedì. "Per lasciare più tempo alle famiglie per organizzare la propria vita e perché si è aggiunta la zona rossa di Modena ed è necessario uniformare il più possibile i provvedimenti", è la giustificazione di Merola. La Regione sembra invece farne una questione di allineamento al Dpcm approvato martedì e in vigore appunto da sabato 6 marzo. Lo slittamento ha però provocato, ovviamente, lo sconcerto e la rabbia di una parte dei genitori. E il Circondario che fa? Si adegua, con alcuni sindaci che (dopo meno di una settimana di arancione ‘scuro’) mostrano buon viso a cattivo gioco. Indispettiti un po’ per le limitazioni e un po’ per il continuo rincorrersi di informazioni che disorientano i cittadini. "I provvedimenti restrittivi di un anno fa avevano compattato la comunità, questi rischiano oggettivamente di spaccarla a causa della stanchezza e dell’amarezza delle persone", commenta il sindaco di Medicina, Matteo Montanari, durante un’iniziativa organizzata dall’Ausl un anno dopo il ricovero del ‘paziente uno’ (scovato appunto nella prima zona rossa del Bolognese) all’ospedale Santa Maria della Scaletta. A Imola sarà chiuso il mercato ambulante trisettimanale, mentre rimangono aperti i banchi per la vendita di generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici: pertanto si svolgeranno il mercato agroalimentare di viale Rivalta (martedì, giovedì e sabato, al mattino) e il mercato della Terra (nell’area area mercato agroalimentare, in viale Rivalta 15.30-18.30 ), osservando regole precise, che prevedono il contingentamento in entrata, la misurazione della febbre e la presenza di postazioni per la sanificazione delle mani. Per il resto , con il Comune che annuncia l’intenzione di non varare provvedimenti ulteriormente restrittivi, fa fede l’ordinanza regionale. E dunque, fino al 21 marzo, con il resto dell’Emilia-Romagna che potrebbe a sua volta diventare zona rossa, restano aperti soltanto farmacie, para farmacie, tabacchi, edicole, negozi di alimentari, ferramenta e lavanderie. Ma anche benzinai ed esercizi di commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitario. Si abbassa, invece, la saracinesca per tutte quelle attività considerate non essenziali, come ad esempio negozi di abbigliamento e scarpe. Non è possibile muoversi nemmeno all’interno del proprio comune, salvo comprovate necessità di salute o lavoro. Non è più consentito spostarsi per far visita a parenti o amici Per quanto riguarda bar e ristoranti, restano in vigore le stesse indicazioni valide per la zona arancione e la zona arancione scuro: attività chiuse, concessi soltanto l’asporto e le consegne a domicilio. Eliminato il divieto di asporto dopo le 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto. L’attività motoria attorno a casa resta possibile, ma sempre nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con la mascherina. Resta lo stop ad attività sportive e motorie in impianti pubblici e privati anche all’aperto, con limiti anche all’attività agonistica (salvo deroghe).