Elezioni comunali 2018 a Imola, applausi e scintille al dibattito del Carlino

Cappello e Sangiorgi accendono il bar Renzo, domenica c'è il ballottaggio

Il dibattito al bar Renzo, fra le 2 candidate Valerio Baroncini (foto Isolapress)

Il dibattito al bar Renzo, fra le 2 candidate Valerio Baroncini (foto Isolapress)

Imola, 20 giugno 2018 - Rieccole di fronte, Carmen Cappello e Manuela Sangiorgi. Il conto di quante volte si sono ritrovate faccia a faccia, in queste settimane, non lo tengono più nemmeno loro. La candidata sindaco della coalizione di centrosinistra e quella del M5s si giocano tutto in questi ultimi giorni. Tra una settimana, a quest’ora, una delle due sarà nell’ufficio del primo cittadino, affacciato su piazza Matteotti. La prima volta di una sindaco donna a Imola. Ieri sera, intanto, le due rivali (o «competitor», per dirla con loro che mai si citano direttamente) si sono misurate per l’ultima volta prima del ballottaggio di domenica in un confronto pubblico moderato dal capocronista del Carlino di Bologna e Imola, Valerio Baroncini, organizzato dal nostro giornale al Bar Renzo.   Poco fioretto e tanta sciabola. Grinta e determinazione come mai si erano viste prima. Proposte chiare, qualche passaggio a vuoto e un tifo quasi da stadio da parte dei tanti (alcune centinaia) spettatori nello storico locale a due passi dall’Autodromo. Difficile trovare una vincitrice, anche perché quella la decideranno domenica gli elettori. E la gara si annuncia apertissima. Ma forse, anche se le due possono non piacere e ogni tanto (per motivi diversi) stonano, da ieri sera è un po’ più chiaro il motivo per il quale al primo turno i maschietti sono usciti dal confronto con le ossa rotte.   Eludono entrambe la risposta sul diritto alla salute per quanti abitano in zona Autodromo, poi si scatenano. La Cappello attacca: «Ma voi del M5s non volevate la chiusura del circuito?», domanda alla Sangiorgi. Non è proprio così. E lo sa. «La nostra posizione non è mai stata quella della chiusura, ma di una gestione pubblica basata sulla trasparenza e l’ascolto – ribatte la pentastellata –. E quando questi non ci sono stati, i cittadini si sono rivolti al Tar». Il primo giro di domande, alle quali può rispondere dopo la Sangiorgi, favorisce la candidata sindaco del centrosinistra. Ma la grillina replica non appena ne ha l’opportunità.    Il pubblico si divide in maniera piuttosto equa, ma in tanti sono arrivati già con l’intenzione di sostenere in maniera palese la loro candidata. La Cappello strappa applausi quando rigetta l’accusa di essere «il vecchio» e convince, oltre che per la tranquillità (fedele compagna di viaggio di questa campagna elettorale), anche quando parlando di autonomia da Bologna si dice «orgogliosa» di essere stata accolta, nelle vari riunioni nel capoluogo emiliano, come «quella del Gran ducato di Imola». La Sangiorgi, dal canto suo, va forte (anzi fortissimo) quando si parla di discarica e sanità. Alla fine però vede rosso e trasforma l’ultima domanda in un appello al voto. Il risultato? Lo scopriremo domenica notte.