Imola, la sindaca: "Non mi dimetto, il lavoro va avanti"

Sangiorgi resiste: "C’è un programma". Ma la strada è sempre più in salita

La sindaca Manuela Sangiorgi durante la seduta consiliare di martedì sera

La sindaca Manuela Sangiorgi durante la seduta consiliare di martedì sera

Imola, 19 settembre 2019 - Nessun passo indietro, almeno per ora. A meno di 24 ore di distanza dal post su Facebook (subito rimosso) attraverso il quale sembrava essersi sfilata la fascia tricolore («A causa di sei consiglieri irresponsabili, Imola non avrà più una sindaca e una Giunta che amano profondamente gli imolesi»), la prima cittadina Manuela Sangiorgi non molla.

E a dispetto delle pesanti critiche che le ha rivolto martedì sera in Consiglio comunale una parte della maggioranza, assicura che resterà al proprio posto. Anche se, dopo un primo anno di mandato durissimo, da adesso in avanti la strada per lei e per la Giunta si annuncia ancor più in salita di prima. Tra votazioni sempre in bilico e il pungolo costante di quasi metà gruppo M5s pronto a staccare la spina – con il sostegno dell’opposizione – qualora le cose non dovessero cambiare in fretta.

«Desidero ringraziarvi per le centinaia di messaggi che mi avete inviato in queste ore – ha scritto ieri su Facebook la Sangiorgi in un posto che ha fatto il pieno di ‘mi piace’ –. Ci tengo a rassicurarvi sul fatto che non intendo rassegnare le dimissioni. La volontà mia e dei membri della Giunta è quella di continuare a lavorare per la nostra comunità, portando avanti quel programma votato dalla maggioranza dei cittadini imolesi».

Quanto alla crisi con una parte del gruppo M5s, «ci possono essere divergenze e posizioni diverse, ma deve sempre prevalere il senso di responsabilità verso la comunità che rappresentiamo», avverte la prima cittadina. E conclude: «Come Giunta continueremo a lavorare al fianco dei cittadini con impegno e coerenza, per migliorare la nostra città».

Va detto che, dopo una serata particolarmente complicata come quella di martedì, ieri la Sangiorgi è parsa effettivamente motivata agli occhi di quanti le stanno vicino. Tuttavia, dopo mesi di battaglie su vari fronti (interno, ma anche Con.Ami), la tentazione di gettare la spugna potrebbe farsi largo anche nei pensieri della sindaca, alla quale va comunque riconosciuto un animo guerriero.

Anche perché, come già accennato, la prospettiva è quella di ritrovarsi ostaggio di una parte della maggioranza. E finire sotto nelle votazioni in Consiglio comunale. Al momento, infatti, i numeri in Aula sono più incerti che mai. Il gruppo M5s, partito con 15 componenti poco più di un anno fa, oggi dopo il passaggio di Fabiano Cavina nella Lega è sceso a 14. Tra questi, però, ci sono i 6 ribelli (Fabrizio Favilli, Valeria Basile, Massimo Vasselli, Ermete Guerrini, Lorenza D’Amato e Annalisa Roda).

Ecco perché con soli 8 consiglieri ‘sicuri’ (compresa la presidente dell’Aula, Stefania Chiappe) e a fronte di un’opposizione che con il sostegno di Cavina può oggi contare su 10 elementi, tutto è possibile. Tranne che andare avanti così per altri quattro anni.