Giacomo Leopardi, a Recanati apre il museo dedicato al poeta

Un nuovo spazio espositivo dedicato alla vita del letterato

INAUGURAZIONE Oltre alla biblioteca e alla Casa di Silvia, ecco un nuovo spazio dedicato alla vita di Giacomo Leopardi. Nella foto la contessa Olimpia Leopardi

INAUGURAZIONE Oltre alla biblioteca e alla Casa di Silvia, ecco un nuovo spazio dedicato alla vita di Giacomo Leopardi. Nella foto la contessa Olimpia Leopardi

Recanati (Macerata), 9 marzo 2019 - Ci immaginiamo sempre il poeta Leopardi adulto, il viso affilato, il corpo provato, eppure anche lui è stato un bambino e aveva i suoi giocattoli, gli oggetti personali, i libri e gli ambienti a lui più cari, le «sudate carte» di un’infanzia trascorso nel «patrio ostello». Da oggi sarà tutto visibile grazie al nuovo allestimento del «Museo Leopardi «nei locali al piano terra del palazzo nobiliare.

Un percorso che si articola in dieci sezioni storico-tematiche che consentono di «passeggiare» assieme al poeta nella sua storia, attraverso un corposo patrimonio di oggetti, documenti e scritti tra cui la culla e l’abito di battesimo, i giochi d’infanzia, gli autografi puerili, l’abito da cerimonia di Monaldo gonfaloniere, il preziosissimo orologino da cintura con châtelaine appartenuto alla madre del poeta, Adelaide Antici, il calamaio in ceramica col quale è stato scritto L’Infinito e, esposti per la prima volta solo nel 2019, i frammenti dell’abito e del legno della cassa recuperati dalla tomba del poeta nella chiesa di San Vitale in Fuorigrotta. «Per quanto il virtuale ci avvolga e ci coinvolga, l’emozione che si prova di fronte ad un oggetto reale è secondo me fortissima» commenta la contessa Olimpia Leopardi che non vuol prendersi tutto il merito dell’innovazione additando nel recanatese Francesco Fabretti, da tempo importante collaboratore di casa Leopardi, colui che ne ha avuto la geniale intuizione. Dal contesto che precede la nascita del poeta, attraverso il pregresso familiare del Conte Monaldo e della Marchesa Adelaide ed esplorando l’intrico di affetti familiari e passioni infantili, gli spettatori potranno immergersi nel mondo dei giochi e delle fantasie eroiche del Leopardi bambino.

«Gli oggetti che sono sono conservati nella collezione di Casa Leopardi - spiega ancora la contessa Olimpia - sono finalmente visibili in modo permanente e non più per gli allestimenti temporanei fatti sino ad oggi». Tralasciando la mera enunciazione cronologica, il percorso supera la semplice biografia leopardiana, oltre agli eventi che hanno portato alla morte del poeta a Napoli, il mistero della sua sepoltura e il travagliato percorso del recupero delle carte rimaste nel capoluogo campano. L'itinerario si avvale anche di supporti tecnologici fatti per partecipare all'esperienza del pubblico e renderlo partecipe.

«Io nel pensier mi fingo» ci sono trova in un tempo ero le vecchie stalle edificio di servizio al palazzo Leopardi e con un sapiente montaggio di immagini, della durata di circa 20 minuti, siamo con il poeta all'interno delle stanze privato della famiglia, nella biblioteca a studiare, nella camera da letto con gli arredi originali o in giardino con i fratelli, e ascoltiamo i suoni del quotidiano: le voci dei fratelli Leopardi sono dei suoi attuali giovani discendenti mentre quella di Giacomo più adulta è di Roberto De Francesco, che lo ha impersonato nelle Operette morali, spettacolo teatrale andato in scena con la regia di Mario Martone. Insomma una mostra nuova che saprà avvolgere e coinvolgere il visitatore in emozioni crescenti.