Acquaroli: la variante Omicron ci preoccupa "Tamponi ai vaccinati per evitare focolai"

Nelle Marche altri 689 casi, tre vittime e ricoveri ancora in crescita: incidenza vicina a quota 300. Dal governatore appello alla prudenza

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"La variante Omicron sicuramente preoccupa, per questo richiamo tutti alla prudenza. Mi aspettavo che arrivasse una variante con l’inverno. Dire che eravamo preparati e pronti no, ma me l’aspettavo. È una fase difficile e complicata, lo sappiamo tutti, una soluzione definitiva per la pandemia non ce l’ha nessuno, per questo è importante restare uniti, compatti, non dividersi e cercare di fare squadra, per combatterla in ogni sua fase e stagionalità". L’invito alla prudenza arriva dal governatore Francesco Acquaroli, che non nasconde la preoccupazione dopo i due nuovi casi di variante Omicron isolati nelle Marche in due campioni arrivati da Ancona e da Ascoli, e si dice favorevole alla possibilità di effettuare i tamponi anche alle persone vaccinate. "Sono favorevole, in alcune occasioni, affinché si possa accertare che non ci sia la presenza di una possibile concausa che scateni focolai poi incontrollabili, e sono favorevole che a farsi carico di questi costi sia lo Stato, e non il sistema sanitario regionale, che non ce la fa più – ha precisato Acquaroli –. Il tampone supplementare sarebbe una risposta importante e necessaria, soprattutto dove ci sono tanti assembramenti ed è elevato il rischio che non si utilizzi la mascherina". "In questa fase così particolare – ha aggiunto – credo che il tampone sia uno strumento che abbassi il rischio di creare dei focolai". Una soluzione, quella del tampone da chiedere anche alle persone vaccinate, che sarà valutata dalla cabina di regia, che si riunirà domani proprio in vista delle feste. E nessuna soluzione potrebbe essere da scartare, visto che i contagi sono in continuo aumento anche nella nostra regione: 689 i nuovi casi accertati ieri, di cui 165 in provincia di Macerata. Viaggia verso quota 300, quindi, l’incidenza dei casi di positività su 100mila abitanti, visto che ieri si è passati da 284,99 a 296,38. Tre le vittime, tra le quali un 80enne di Sant’Angelo in Pontano, deceduto nella residenza Valdaso di Campofilone. E prosegue il trend in aumento dei ricoveri, che salgono a 216 (tre in più rispetto al giorno precedente): 39 i pazienti (uno in più rispetto a ieri) in terapia intensiva, 35 in semintensiva (in calo di tre rispetto a lunedì) e 142 nei reparti non intensivi (cinque in più); 18 dimessi in un giorno. Undici le persone ricoverate in semi intensiva nel Maceratese, di cui otto all’ospedale di Macerata e tre in quello di Civitanova, dieci i pazienti seguiti nei pronto soccorso (cinque a Civitanova, quattro a Macerata e uno a Camerino). Nonostante questi numeri in crescita, però, anche l’assessore Filippo Saltamartini ha confermato che "il Covid Hospital di Civitanova non sarà riaperto". "Per farlo – ha aggiunto – deve riassorbire il personale dell’Asur, quindi è una misura che comporta una riorganizzazione progressiva del sistema". L’assessore, però, ha annunciato un ampliamento dei posti letto dedicati ai pazienti Covid-19. "Conformemente alla disposizione della circolare del ministero – ha riferito –, stiamo allargando il numero dei posti letto in area medica e poi in terapia intensiva, ma questo crea sacrifici per la cura di altre patologie".