FRANCO VEROLI
Cronaca

L’inverno demografico. Nuovi nati ai minimi storici, ma il capoluogo fa eccezione. Crolla il numero di alunni

In provincia sono 1.892 i nati nel 2023, la mini ripresa non confermata dai dati del 2024. A Macerata cinquanta bebè in più, ma nelle scuole sono spariti seicento bambini in pochi anni.

Nel 2023, anno in cui in Italia è stato registrato il numero più basso di nati di sempre, in provincia di Macerata i nuovi venuti al mondo sono stati 1.892, 40 in più rispetto ai 1.852 dell’anno prima. Attenzione, però, a non farsi facili illusioni, per almeno due motivi: nel 2022 il numero dei nati è stato il più basso degli ultimi 20 anni e, poi, i primi dati del 2024 sembrano non confermare la "ripresina" del 2023. Parlare di inversione di tendenza, insomma, è azzardato e fuorviante. Nel 2004 in provincia furono registrate 2.732 nascite, una media di 227 al mese; nel 2023 sono state 1.892, 840 in meno, una media di 157 al mese.

L’analisi, però, va spostata in avanti per capire ancor meglio il processo di denatalità in atto. Dal 2004, infatti, c’è stato un trend crescente, con un picco di 3.014 nascite nel 2009: se rapportato a questo, il dato del 2023 evidenzia 1.122 nascite in meno. Negli anni successivi, dal 2010 in poi, il calo è stato continuo, con una eccezione irrilevante (nel 2014 i nati sono stati 2.631 rispetto ai 2.630 del 2013), fino a quando, nel 2022, siamo scesi sotto alla soglia dei duemila nati, toccando il valore più basso. In questo quadro generale, com’è facilmente prevedibile, il calo riguarda soprattutto le aree dell’entroterra, i comuni più piccoli, già in difficoltà prima del sisma del 2016, dopo il quale la situazione è ulteriormente peggiorata: in qualche caso, per alcuni anni, la cicogna non si è fatta più vedere, oppure è arrivata davvero pochissime volte. Il piccolo comune di Monte Cavallo, tanto per fare un esempio, tra il 2001 e il 2018 ha avuto sette anni senza nessun nato (2002, 2003, 2007, 2009, 2017, 2018). A Macerata città nel 2018 i nati sono stati 312 per scendere fino a 221 nel 2022 e risalire a 271 nel 2023.

Uno degli effetti di medio periodo di questa tendenza riguarda la conseguente diminuzione di iscritti che sta interessando a diversi livelli le scuole distribuite nei comuni della nostra provincia. Emblematico il caso di Macerata che, poi, non è quella messa peggio. Nell’anno scolastico 2023-2024, gli iscritti nei diversi istituti comprensivi della città (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, cioè le medie) sono 3.256, 606 in meno rispetto a quelli dell’anno scolastico 2012-2013, quando l’articolazione degli istituti era un po’ diversa. Ma questo nulla toglie al dato in sé, anche perché questo si è tradotto in un calo di 16 classi, mentre è necessario riflettere sul fatto che nello stesso arco di tempo gli alunni disabili sono passati da 117 a 184. Contemporaneamente, in alcune scuole dell’area montana si stanno facendo salti mortali per scongiurarne la chiusura. Un altro effetto, altrettanto rilevante, è il calo della popolazione giovanile: dal primo gennaio 2013 al primo gennaio 2023, in provincia di Macerata i giovani (15-34 anni) sono passati da 67.959 a 59.504, 8.455 in meno, una diminuzione del 12,4%, la più alta delle Marche e una tra le più alte d’Italia (la media nazionale è –7,4%). Una questione, quella della denatalità, su cui sono state condotte numerose indagini. Da queste emerge come, in realtà, non manca la voglia di fare figli, ma si ritiene che non sussistano le necessarie condizioni.