Affonda rimorchiatore: morti e dispersi

Il "Franco P." era partito da Ancona: a bordo il civitanovese Luciano Bigoni

di Alberto Bignami

Non hanno nemmeno avuto il tempo di lanciare l’Sos, affondando a 53 miglia al largo di Bari, in linea d’aria tra Andria e Molfetta, in acque internazionali. Tragedia nella serata di mercoledì quando il rimorchiatore ‘Franco P. – Ancona’, partito dal porto dorico e diretto in Albania, è improvvisamente naufragato. A lanciare l’allarme, intorno alle 21, sono stati gli 11 uomini a bordo del pontone AD3, partito al seguito anche questo dal capoluogo dorico, entrambi per conto della Ilma (Impresa Lavori Marittimi Ancona) con sede in via Vanoni, alla Zipa portuale. La richiesta di soccorso è stata subito raccolta dalla Capitaneria di Porto di Bari, su ribattuta immediata della Centrale Operativa di Roma. Dallo scalo pugliese, la Guardia costiera si è mossa con motovedette e elicotteri. Il luogo è stato raggiunto dopo circa 40 minuti. Le condizioni meteo erano inoltre avverse: vento forte e onde alte due metri. Raggiunto il posto, sono state avvistate le scialuppe di salvataggio a bordo delle quali, però, non si trovava nessuno. Recuperato invece il comandante del rimorchiatore, Giuseppe Petralia, 63enne di Catania, raggiunto dalla motonave Split battente bandiera croata, accorsa in zona. L’uomo, vivo, è stato issato e trasbordato al porto di Bari nella mattinata di ieri, intorno alle 8, per essere poi ricoverato all’ospedale Di Venere di Bari. Verrà ascoltato non appena le sue condizioni di salute glielo permetteranno: è rimasto per oltre tre ore aggrappato al salvagente tra le onde alte. E’ stato infatti aperto, dalla Procura di Bari che ha delegato la Capitaneria, un fascicolo per i reati di ‘naufragio’ e ‘omicidio colposo plurimo’. L’indagine è coordinata dal procuratore Roberto Rossi con la sostituta di turno Luisiana Di Vittorio. Tutto ciò servirà per ricostruire la dinamica di quanto accaduto anche perché sarà un’operazione ardua recuperare il rimorchiatore, affondato in un punto in cui il fondale arriva a mille metri. Sul rimorchiatore erano imbarcati, oltre al capitano, anche il direttore di macchine Mauro Mongelli, 59enne di Molfetta, il concittadino nostromo Sergio Bufo di 60 anni, Massimo Andrea Loi, 58enne sardo residente ad Ancona, Luciano Bigoni, civitanovese 65enne residente nel capoluogo dorico e Ahmed Jelali, tunisino 63enne residente a Pescara. Al momento le ricerche, che non sono mai cessate e che hanno visto impegnati non solo i mezzi della Capitaneria ma pure quelli della Guardia di Finanza, Aeronautica e Marina Militare, via mare e via cielo, insieme ai colleghi croati, ha portato a individuare e recuperare solamente 3 corpi dei 5 a bordo. Questi devono però essere ancora identificati. Nel frattempo, i famigliari dell’equipaggio del rimorchiatore hanno raggiunto Bari, in attesa di notizie, e "sono assistiti – ha fatto sapere la Capitaneria – negli Uffici della Direzione Marittima". Il pontone AD3 è stato invece raggiunto da un ulteriore rimorchiatore che ha provveduto ad agganciarlo per poi farlo attraccare, nella nottata, al porto barese. Il naufragio risulterebbe quasi inspiegabile, definito "repentino" dallo stesso ammiraglio Vincenzo Leone, comandante regionale della Guardia costiera Puglia. "Speriamo di avere qualche elemento in più – ha aggiunto – nel momento in cui riusciremo ad ascoltare con maggiore serenità il comandante che al momento è l’unico sopravvissuto dell’equipaggio di sei persone". Ovviamente, verranno sentite "verosimilmente nella sera" anche le 11 persone che nel momento della tragedia si trovavano invece a bordo del pontone. Non si esclude che la causa possa essere dovuta a un cedimento strutturale, a un’avaria o all’impatto con qualcosa in mare, magari con lo stesso pontone che stavano rimorchiando, spinto dal mare forza 5.