FRANCO VEROLI
Cronaca

Aggressioni a medici e infermieri: "La Regione si costituirà parte civile"

Saltamartini dopo gli ultimi episodi: situazione inaccettabile, pronti a chiedere il risarcimento danni

Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità, a colloquio con il governatore Francesco Acquaroli (foto Calavita)

Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità, a colloquio con il governatore Francesco Acquaroli (foto Calavita)

"La Regione, le cinque Aziende sanitarie territoriali, l’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche e l’Inrca si costituiranno parte civile nei procedimenti penali per violenza, minacce e atteggiamenti vessatori nei confronti del personale della sanità". Parola di Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità, che proprio sulla violenza a danno di medici, infermieri e altri operatori sanitari, dopo gli ultimi episodi avvenuti nel Maceratese, ha dato disposizioni affinché siano adottate tutte le misure di sicurezza utili a prevenire e scongiurare nuove aggressioni.

Il problema ha avuto negli ultimi giorni due momenti drammatici: il primo al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata, dove un esagitato ha aggredito due infermieri e una guardia giurata; il secondo, solo tre giorni dopo, a Civitanova, dove una donna, giovane medico di base, dopo essere stata sbattuta contro una porta, è stata costretta a rifugiarsi nella stanza della segretaria dello studio, chiudendosi a chiave, per sfuggire alle violenze del familiare di un paziente.

Saltamartini ha chiesto che siano potenziati gli impianti di videosorveglianza e di allerta delle forze dell’ordine, ed ha chiesto al prefetto Isabella Fusiello di rafforzare i servizi di vigilanza. L’assessore annuncia poi che la Regione è intenzionata a "chiedere il risarcimento dei danni non patrimoniali e anche di immagine del Sistema sanitario regionale".

"Il persistere di aggressioni a medici, infermieri e operatori – aggiunge Luca Talevi, segretario regionale reggente della Fp Cisl – impone soluzioni condivise e capillari all’interno di ogni Azienda del Servizio sanitario regionale, in modo che i professionisti della salute possano operare in sicurezza". Talevi evidenzia l’urgenza dell’apertura di un tavolo regionale tra sindacati, assessore regionale e dirigenti del Dipartimento salute Marche per avere contezza in ogni realtà della drammaticità del fenomeno.

"Ogni soluzione ipotizzata da sindacati e ordini professionali (maggiore cultura sul tema, vigilanza h24) – sottolinea Talevi - deve essere affrontate in una ottica omogenea, secondo linee comuni valide in ogni realtà del Servizio sanitario regionale".